Il 13 agosto il lancio del primo satellite meteo europeo Metop-SG-A1. Il contributo decisivo della Leonardo

CAMPI BISENZIO – Programmato per il 13 agosto, alle 2:37 di notte ora italiana, il lancio di Metop-SG-A1, il primo satellite meteo europeo in orbita polare di nuova generazione che avrà a bordo anche la missione di monitoraggio atmosferico Sentinel-5 del programma Copernicus. Il lancio sarà effettuato dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. Sviluppato […]

CAMPI BISENZIO – Programmato per il 13 agosto, alle 2:37 di notte ora italiana, il lancio di Metop-SG-A1, il primo satellite meteo europeo in orbita polare di nuova generazione che avrà a bordo anche la missione di monitoraggio atmosferico Sentinel-5 del programma Copernicus. Il lancio sarà effettuato dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese. Sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea, Metop-SG-A1 è il primo dei sei satelliti meteo di nuova generazione pensati per orbitare a bassa quota, a circa 800 chilometri di altezza, e fornire dati dettagliati a frequenza periodica (variabile tra 24 ore e una settimana) pensati per essere integrati con i dati in arrivo quasi in tempo reale dai satelliti in orbita geostazionaria, a 36mila chilometri di distanza. Metop-SG-A1 ha a bordo 6 strumenti tra cui la nuova missione di monitoraggio atmosferico Sentinel-5, parte del programma Copernicus della Commissione Europea e ideato per misurare la distribuzione di gas inquinanti come ozono e biossido di zolfo nell’atmosfera. Metop-SG-A1 sarà il primo di 6 satelliti Metop di seconda generazione, un programma concepito per avere sempre operative coppie di due satelliti, denominati serie A e serie B, in cui i primi hanno strumenti specializzati in osservazioni nel visibile e nell’infrarosso mentre i secondi saranno specializzati in osservazioni nelle microonde e radio.

In occasione del lancio, Leonardo è coinvolta sia per la missione MetOp-SG-A1, sia per lo strumento Sentinel-5 di Copernicus, ospitato sullo stesso satellite. Per entrambe le missioni, Leonardo ha fornito strumenti elettro-ottici che nascono nel sito di Campi Bisenzio, utili allo studio della qualità dell’aria e allo studio dei cambiamenti climatici. Telespazio, invece, dal Centro Spaziale del Fucino, gestirà le fasi iniziali di volo del satellite. Thales Alenia Space, in Spagna, ha invece realizzato equipaggiamenti chiave per la trasmissione dei dati.

In particolare, per MetOp-SG-A1 Leonardo a Campi Bisenzio ha sviluppato il 3MI (Multi-viewing, Multi-channel, Multi-polarization Imager), ovvero uno unico strumento che racchiude ben tre modalità di osservazione diverse nei suoi due telescopi “fish eye”, in grado di osservare la terra con un campo di vista fino a 110 gradi ciascuno. Un risultato innovativo che raccoglierà circa 25 GB di dati per ogni giro di orbita, fornendo informazioni utili alla comprensione di come nascono e come si spostano le particelle nell’atmosfera, di come si sviluppano i gas serra dannosi per il pianeta, ma anche di come sono composte certe nuvole. Per Sentinel-5 del programma Copernicus, Leonardo ha realizzato invece il sottosistema SWIR (sempre a Campi Bisenzio), uno spettrometro ad altissima risoluzione spettrale in grado di misurare nell’atmosfera gas e aerosol come CO₂, ozono e metano, che influiscono direttamente sulla qualità dell’aria.

È stato quindi realizzato negli stabilimenti Leonardo di Campi Bisenzio il primo 3MI (Multi-viewing, Multi-channel, Multi-polarization Imager), lo strumento elettro-ottico per lo studio della qualità dell’aria e delle caratteristiche delle nuvole, che sarà installato a bordo dei tre satelliti ottici di MetOp Second Generation, il programma europeo gestito da ESA e EUMETSAT. Progettato, costruito e collaudato a Campi Bisenzio, con il contributo di numerosi partner internazionali, il 3MI è frutto del lavoro di squadra di circa 30 ingegneri e tecnici.

Il 3MI osserverà il pianeta con due speciali telescopi “fish-eye” a grande campo che garantiranno una vista fino a 110 gradi, catturando un’immagine ogni 250 millisecondi grazie a tre funzioni diverse nello stesso strumento: il canale multispettrale, che rileverà i colori delle particelle osservate permettendo di riconoscere i gas in atmosfera, come l’anidride carbonica; il polarimetro, che aggiungerà l’informazione sullo stato fisico della materia osservata, ad esempio se una particella sia di acqua o di ghiaccio; infine, l’imager, che con la sua visione 3D definirà a quale altezza si trova la particella osservata. Questa tecnologia permetterà di raccogliere dati fondamentali per comprendere come nascono e come si spostano le particelle nell’atmosfera, come si sviluppano i gas serra dannosi per il pianeta, ma anche come sono composte certe nuvole, fornendo quindi un importante contributo allo studio dei cambiamenti climatici.

“Il 3MI è molto più di uno strumento scientifico: è il frutto – dice Laura Anselmi, program manager di Leonardo – di un’impresa collettiva fatta di passione, competenza e visione condivisa, realizzata grazie al lavoro del nostro team e alla collaborazione internazionale. Nello stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio abbiamo dato forma a una nuova tecnologia unica, capace di leggere l’atmosfera terrestre con occhi nuovi, combinando in un solo sistema tre funzioni avanzate per l’osservazione globale.
Essere parte attiva del programma MetOp Second Generation di ESA ed EUMETSAT ci rende orgogliosi e conferma il ruolo di Leonardo come riferimento tecnologico nei sistemi elettro-ottici per l’osservazione spaziale”.