SESTO FIORENTINO – Un grido di allarme per il lavoro nella Piana è stato lanciato questa mattina dalla manifestazione “La Piana unita per la legalità e il lavoro” promossa dalla Cgil. Una manifestazione, ha detto Cgil “contro i licenziamenti, la precarietà, lo sfruttamento. Sulla Piana fiorentina tira una brutta aria, vogliamo un nuovo modello di sviluppo fondato sul lavoro”. La partenza del corteo è avvenuta dal Cartonificio Fiorentino, ultima delle vertenze nella zona e si è conclusa in piazza Vittorio Veneto.





Tra le aziede che hanno aderito, oltre al Cartonificio, Qf ex Gkn, Pignone, i facchini in sciopero dell’azienda in appalto di Mondo Convenienza, Electrosystem, Layka. Presenti anche i comuni di Sesto Fiorentino con il sindaco Lorenzo Falchi e gran parte della giunta comunale, i gruppi di Per Sesto, Sinistra Italiana, Pd, quello di Campi Bisenzio con il sindaco Andrea Tagliaferri e l’assessore al lavoro Lorenzo Ballerini e di Calenzano con il sindaco Riccardo Prestini, il vicesindaco Alberto Giusti, il segretario del Pd Santini e Sinistra per Calenzano con Giuseppe Carovani, l’assessore regionale Monia Monni. “Non ci piace l’aria che tira in questo territorio, tra nuove e vecchie crisi e aumenti di cassa integrazione. – ha detto Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze, responsabile Cgil Piana – Vogliamo lanciare un appello al governo che si sta nascondendo e sta negando riforme su temi sociali come quelle su salario minimo e rappresentanza. Ringraziamo i sindacati e la Regione e li invitiamo a continuare a lottare al nostro fianco. Alla classe imprenditoriale, ai dirigenti delle multinazionali senza scrupoli diremo che non ci siamo arresi e non ci arrenderemo, continuando a lottare uniti per la legalità e per il lavoro”.
“Quando la fabbrica chiude – ha detto Sergio Scubla del Cartonificio – ne risente tutto il territorio”. Una vicenda che rappresenta uno tsunami per il territorio. “Ci sono lavoratori e lavoratrici tenuti in ostaggio dall’irresponsabilità di una proprietà – ha detto il sindaco Falchi – che pensa di poter decidere dei lavoratori e delle loro vicende come se si trattasse di spostare dei macchinari”. Il sindaco Tagliaferri ha sottolineato come la Piana stia diventando un territorio di vertenze lavorative. “La politica e le amministrazioni locali ci devono essere – ha detto il primo cittadino di Campi – e noi lo facciamo, ma non basta. Manca un soggetto a queste iniziative: il Governo che si nasconde, lo sta facendo sulla vertenza della ex Gkn dove non convoca un tavolo di crisi adducendo che la crisi non c’è. A noi il tavolo tecnico non basta”. Dario Salvetti di Qf ex Gkn ha lanciato un appello ai consigli comunali dei Comuni della Piana per riunirsi in forma aperta e fare rete sul lavoro. Sulla ex Gkn Valerio Fabiani ha aggiunto che “il disimpegno del Governo sulla crisi della ex Gkn è grave perché nega la realtà ma anche perché costituisce un precedente. Come Regione convocheremo noi il tavolo di crisi”. I lavoratori di alcune aziende locali hanno raccontato la loro esperienza lavorativa tra licenziamenti, precarietà e sfruttamento. “La questione di Mondo Convenienza è solo l’apice di quello che ci può essere nel mondo della logistica. – ha detto il sindaco Tagliaferri – Il Governo deve intervenire non può scaricare ai soli territori queste vertenze che hanno una risonanza nazionale”.
“La Piana fiorentina è storicamente luogo di produzioni, di lavoro, di innovazione ed eccellenze. – ha detto Fausto Merlotti, consigliere regionale Pd – Un territorio che in alcuni casi è stato colpito dalle conseguenze della crisi, economica e produttiva, dall’aumento dei costi energetici e dal calo delle esportazioni. Per questo c’è bisogno della massima attenzione da parte delle istituzioni. Da parte del Governo nazionale servono delle politiche reali a sostegno della produttività, in grado di rispondere alle esigenze del contesto attuale”. Le conclusioni sono state affidate al segretario generale di Cgil Firenze Bernardo Marasco, che ha detto: “Siamo qui, insieme alle realtà del lavoro nella Piana, per lanciare un allarme: in questo territorio ci sono scricchiolii sul tessuto industriale ma senza industria non c’è qualità del lavoro e qualità sociale. La Piana è il cuore fondamentale del tessuto industriale del territorio: no alla rassegnazione, no alla deindustrializzazione, non possiamo permettercelo. Vogliamo salvaguardare il lavoro, i posti di lavoro e il lavoro di qualità, ogni posto di lavoro perso porta un dramma sociale e un sapere, una conoscenza persi. E vogliamo combattere lo sfruttamento lavorativo: dobbiamo essere inflessibili su questo, non deve diventare un cancro che poi divora il territorio. Ringraziamo le istituzioni che ci hanno manifestato vicinanza, ed è inaccettabile che il Governo non faccia nulla contro la dequalificazione del lavoro e giochi a nascondino. La piazza di oggi è l’antipasto dello sciopero generale contro la manovra che faremo a novembre, su parole chiave come lavoro, pace e antifascismo”.