Liberazione. Il sindaco Falchi “Non giriamo la testa dall’altra parte”

SESTO FIORENTINO – “Un ringraziamento speciale va a Leandro Agresti, il partigiano Marco. Agresti è stato testimone ed esempio di chi fece una scelta forte, quella di non girarsi dall’altra parte”. Così il sindaco Lorenzo Falchi ha iniziato il suo intervento questa mattina a conclusione della cerimonia per il 74° anniversario della Liberazione di Sesto […]

SESTO FIORENTINO – “Un ringraziamento speciale va a Leandro Agresti, il partigiano Marco. Agresti è stato testimone ed esempio di chi fece una scelta forte, quella di non girarsi dall’altra parte”. Così il sindaco Lorenzo Falchi ha iniziato il suo intervento questa mattina a conclusione della cerimonia per il 74° anniversario della Liberazione di Sesto Fiorentino iniziata alle 8.30 con la deposizione delle corone ai Cippi e al Cimitero Maggiore e proseguita con la deposizione della corona al Monumento ai Caduti e al Partigiano in piazza Vittorio Veneto e poi, dopo il corteo per le strade del Centro, con la deposizione della corona in piazza De Amicis. Qui, oltre al sindaco Falchi, sono intervenuti Roberto Corsi, presidente Anpi Sesto Fiorentino, Renato Romei, segreteria provinciale Anpi, e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. Presenti i gonfaloni dei Comuni di Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, della Regione, della Città Metropolitana.

Al centro degli interventi l’attuale situazione politica. “Il momento di crisi e difficoltà delle nostre istituzione – ha detto il sindaco Falchi – della nostra democrazia è preoccupante e raggiunge un livello di guardia. La paura del diverso, il montare dell’odio e il fomentare la paura oggi come unico elemento consenso elettorale. Come se sulla paura si potesse costruire qualcosa di positivo”. Il sindaco si è soffermato su un punto “Oggi bisogna essere intolleranti contro l’intolleranza” e ha citato un passo dalla Casa in collina di Cesare Pavese. “Chi si accontenta e lascia fare è già un po’ fascista, cosa vuol dire Pavese con questa frase – ha detto il sindaco – chi lascia fare, chi girà la testa da un’altra parte ha già fatto una scelta di campo. Questo dobbiamo non dimenticarlo oggi, dove le gli aspetti del fascismo assumono forme diverse. Il rischio di veder scivolare il nostro Paese nell’imbarbarimento e nell’intolleranza lo viviamo tutti i giorni. L’invito più forte è non girare la testa dall’altra parte”.