SESTO FIORENTINO – Le operazioni di ripristino dell’area del Canile, iniziate stamai alle 9 e ancora in corso, sono state avviate dal Comune, in collaborazione con la Asl, Ufficio Igiene Urbana Veterinaria. “Un adempimento necessario – si legge in una nota del Comune – in seguito a quanto disposto dalla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 19 marzo”.
Sul posto i volontati dell’associazione che gestisce la struttura che hanno iniziato una protesta cercando di sensibilizzare gli automonbilisti che transitavano dalla strada dove si affaccia il canile. Ci sono stati anche momenti di tensione quando alcuni animali sono stati portati via.
La struttura del Canile del Termine ospita 300 animali.
L’intervento, si legge nella nota del Comune, è dovuto alla “necessità di tutelare al massimo la salute, la sicurezza e il benessere degli animali presenti, questo primo intervento ha interessato soltanto alcune delle strutture abusive”.
Il trasferimento di 15 animali animali è stato fatto al Canile Rifugio Enpa di Pistoia.
“Il Canile del Termine, gestito dall’Associazione Amici del Cane e del Gatto, – prosegue la nota del Comune – opera dal quasi quindici anni senza alcuna autorizzazione sanitaria e nel tempo si è sviluppato in maniera totalmente abusiva, arrivando ad ospitare, ad oggi, circa 300 cani in presenza di gravi carenze igienico-sanitarie. Nel 2006 il Comune di Sesto Fiorentino ha ordinato la demolizione delle strutture abusive; contro tale disposizione, l’Associazione ha fatto ricorso al TAR e al Consiglio di Stato, che si sono pronunciati contro i ricorrenti. La sentenza del Consiglio di Stato, emessa lo scorso 19 marzo, ha chiuso la vicenda dal punto di vista giudiziario ed edilizio determinando l’acquisizione dell’area da parte del Comune che è adesso obbligato al ripristino”.
Sono seguiti alcuni incontri sulla situazione tra il Comune di Sesto Fiorentino e i rappresentanti dell’Associazione e il Comune, prosegue la nota “lo scorso 15 maggio ha invitato i gestori a provvedere a liberare i manufatti abusivi con un piano di dismissione da avviare entro sessanta giorni. Lo stesso Comune si è detto disponibile a valutare eventuali proposte da parte dei medesimi per l’individuazione di un’area privata in cui potessero, se interessati, realizzare una nuova struttura a proprie spese e nel rispetto di leggi, regolamenti e previsioni urbanistiche.
A fronte dell’ostinato rifiuto da parte dell’Associazione ad ottemperare a quanto richiesto dalla legge, nonostante i contatti e le sollecitazioni, il Comune si è fatto carico della situazione e ha disposto questo primo intervento e il trasferimento degli animali presso una struttura adeguata, adoperandosi affinché si apra per ognuno di essi la strada dell’adozione”.
I cani all’interno della struttura di via del Termine, conclude la nota del Comune, “non sono randagi provenienti dal nostro territorio, dove il fenomeno del randagismo è limitato a due-tre cani all’anno che vengono affidati ad una struttura convenzionata. Ad oggi, sono in tutto cinque i randagi provenienti dal Comune di Sesto Fiorentino”.