SESTO FIORENTINO – Non siamo così vicine alle elezioni, ma neppure a fare un rendiconto di quanto avvenuto: ad affermarlo il Partito Socialista di Sesto Fiorentino, in una nota. “Non siamo prossimi al fine mandato di governo della nostra città per l’attuale compagine amministrativa; di fatto, mancano otto mesi. Stando alla prassi consolidata, in tal caso, dovrebbe prevalere, tra le forze politiche, le associazioni, i cittadini, l’esigenza di fare un rendiconto di ciò che è stato fatto e di parlare del futuro della città. – si legge nella nota – E invece questa volta, strano a dirsi (ma non tanto) così non è stato. E’ prevalsa la corsa alla “designazione”; infatti, un gruppo di cittadini ha proposto di rinnovare, per la prossima legislatura l’incarico all’attuale sindaco di Sesto. Di solito, come abbiamo già avuto modo di rimarcare, dovrebbe prevalere l’esigenza di fare una valutazione su quello che è stato fatto e di tracciare linee di tendenza circa il futuro della nostra città. E invece ci troviamo di fronte ad un’indicazione alla carica di sindaco. Niente da eccepire”.
“Il futuro della scena politica ci riserva un canovaccio consolidato – prosegue il Partito Socialista – ovvero, ancora un partito, minoritario, di lotta e di governo, per impedire, questa volta, l’adeguamento aeroportuale. L’obiettivo, molto evidente, è continuare a gestire il comune raccogliendo il dissenso movimentista com’è avvenuto nella passata tornata elettorale. La fretta sia nella designazione sia nella rivitalizzazione del movimentismo è la testimonianza della volontà di marcare il territorio ovvero ribadire scelte politiche che neppure gli accordi sottoscritti, dal variegato mondo della sinistra, non possono mettere in discussione. Per finire l’invito a dare una scorsa ai risultati elettorali della Toscana; come in altri territori anche nel nostro è consistente la presenza della destra ‘storica’. Si ‘racconta’ che il voto sia alimentato dalla richiesta di sicurezza e dall’immigrazione; è questa l’analisi giusta oppure sono altre le motivazione del disagio elettorale dell’elettorato sestese?”