Patto per la Piana: firmato da 40 associazioni

SESTO FIORENTINO – Un patto per la Piana è stato presentato a Villa San Lorenzo e sottoscritto da 40 associazioni e gruppi del territorio. La firma del Patto è avvenuta a conclusione di un convegno a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’amministrazione di Sesto Fiorentino, dell’Università di Firenze e di tante associazioni per parlare dello […]

SESTO FIORENTINO – Un patto per la Piana è stato presentato a Villa San Lorenzo e sottoscritto da 40 associazioni e gruppi del territorio. La firma del Patto è avvenuta a conclusione di un convegno a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’amministrazione di Sesto Fiorentino, dell’Università di Firenze e di tante associazioni per parlare dello sviluppo del progetto del Parco Agricolo della Piana, i benefici per l’ambiente e per il contrasto alla crisi climatica e del rischio invece rappresentato dal nuovo masterplan dell’Aeroporto di Firenze. Il Patto stabilisce le linee guida per la gestione del Parco Agricolo della Piana come un bene comune, per uno sviluppo locale equo e informato al prioritario impiego rigenerativo delle risorse, alla qualità dell’ambiente di vita e per il sostegno alla biodiversità e alla pluralità degli ecosistemi ed in particolare alla protezione e rigenerazione suolo. La coalizione di associazioni e gruppi che hanno firmato il Patto costituiranno il primo nucleo di “Comunità del Parco Agricolo della Piana” che si occuperà della cura del Parco e di promuovere l’ampliamento del territorio riconosciuto formalmente come Parco Agricolo della Piana (data l’unità geomorfologica insediativa, e storica della pianura alluvionale) anche al contiguo territorio agricolo in riva sinistra d’Arno. Il Piano stabilisce un percorso di co-progettazione con gli attori locali nei seguenti ambiti: rigenerazione agroecologica, potenziamento e sviluppo di un sistema agro alimentare locale; tutela e miglioramento della biodiversità; creazione di un sistema integrato di accessibilità ed accoglienza per la valorizzazione del patrimonio ambientale, rurale e culturale e recupero e sviluppo dell’abitare nei centri storici minori della piana.

Il Patto si inserisce nel quadro di indirizzi e strategie a livello comunitario che in fasi e tempi diversi hanno posto al centro dell’attenzione la necessità di tutela e sviluppo integrato dell’agricoltura e delle aree agricole periurbane promossi da vari documenti come il Parere del Comitato Sociale ed economico Europeo (CESE 2004), il Green Deal Europeo, la Strategia comunitaria Europea per la Biodiversità e quella Farm to Fork e infine il recente Regolamento per il Ripristino della Natura (Nature Restoration Law). Le 40 realtà firmatarie del Patto per lo sviluppo e la gestione del Parco Agricolo della Piana hanno sottolineato ancora una volta con questo documento l’assoluta incompatibilità del progetto, rispetto all’ipotesi, sostenuta dalla Regione Toscana stessa, con il Master Plan, per la costruzione del nuovo scalo Aeroportuale dell’Amerigo Vespucci, rammentando alla stessa Regione Toscana che con deliberazione numero 83 del 1 febbraio 2010 il Parco Agricolo della Piana era stato “qualificato e definito” come soggetto “Ordinatore” e non un soggetto mitigatore, come quasi sottotraccia oggi, si intenderebbe classificare. Il nuovo scalo è incompatibile per palesi problematiche tecnico-territoriali, urbanistiche ed ambientali, a causa dei ricorrenti e sempre più frequenti eventi determinati dai cambiamenti meteo/climatici – che hanno chiaramente mostrato tutte le fragilità di tale del territorio – eventi i cui impatti sarebbero ulteriormente acuiti dalla previsione infrastrutturale aeroportuale e renderebbe impossibile al Parco Agricolo della Piana di dispiegare tutte le sue potenzialità di sviluppo economico, sociale ed ambientale evidenziate dal processo di co-progettazione.