SIGNA – Dopo Campi Bisenzio, anche Signa dice no alla Taric. E lo fa con la costituzione di un comitato, guidato da Benedetta Caciagli e denominato Comitato per l’abolizione della Taric – Per il ritorno alla Tari. L’entrata in vigore della tariffa corrispettiva nel nostro Comune a partire dal 1 gennaio 2026 ha provocato infatti numerose proteste, come ha dimostrato anche l’assemblea pubblica di lunedì scorso presso la Misericordia di San Mauro, particolarmente affollata come dimostra anche l’immagine che pubblichiamo, e alla quale non tutti i cittadini che volevano partecipare sono riusciti a farlo. Caciagli, quindi, spiega nei dettagli perché è nato il comitato e quali obiettivi si prefigge: “Guardando a quanto sta già accadendo nei Comuni limitrofi dove questa tariffa è già attiva, in primis Campi Bisenzio, possiamo prevedere cosa ci aspetta se non fermiamo per tempo questa scelta: le fatture, oltre a prevedere l’Iva essendo tariffa e non più tassa, hanno visto per tutte le utenze aumenti rispetto all’anno precedente normalmente nella misura del 100% se non, in alcuni casi, anche di più. E a questo si aggiungeranno le difficoltà che stanno già riscontrando praticamente tutti gli abitanti dei Comuni che hanno adottato la Taric e che ci aspettano anche a Signa: dovremo controllare periodicamente che i nostri conferimenti vengano regolarmente registrati da parte di Alia, senza dimenticare che spesso sono i cittadini stessi a dovere informare Alia delle mancate registrazioni. Senza parlare, poi, di abbandoni di rifiuti ovunque, che aumenteranno vertiginosamente come sta già accadendo nei dintorni: si vedranno rifiuti di ogni genere abbandonati, non più solo in luoghi periferici ma anche in pieno centro. Oltre a una cura del verde e della pulizia urbana destinata diventare più trascurata”.
Entrando nello specifico della costituzione del comitato, “questo muove dalla profonda convinzione che l’introduzione della Tariffa corrispettiva non rappresenti un mero adeguamento tecnico, bensì una precisa scelta politica che pregiudica gli interessi dei cittadini. Tale scelta trasformerà il ruolo del Comune da ente di governo dei processi a tutela della comunità a semplice esecutore di decisioni prese da altri soggetti, svuotando di potere e significato il consiglio comunale e subordinando l’interesse pubblico agli obiettivi industriali del gestore del servizio. Questa transizione altererà la natura del rapporto fra ente e cittadino: dalla tassa (Tari), espressione di un principio di solidarietà comunitaria, si passerà a una tariffa (Taric) che isola il singolo, trasformandolo in un “utente-cliente” sottoposto a un sistema di misurazione e controllo di natura punitiva anziché educativa. Inoltre, la scelta della Taric appare dettata principalmente dalla convenienza amministrativa di trasferire il problema delle insolvenze dal bilancio comunale a quello del gestore, senza tuttavia risolverlo. I costi derivanti dalle morosità, dalle procedure di recupero e dal prevedibile aumento degli abbandoni di rifiuti verranno inevitabilmente ribaltati sul Piano economico finanziario degli anni successivi, gravando così sui cittadini onesti, i quali si troveranno a sostenere l’intero peso economico del sistema. In altre parole: chi pagherà regolarmente finirà per pagare anche per chi non paga”.
Per tutte queste ragioni, nelle scorse settimane un gruppo di cittadini signesi, “preoccupati da questa situazione”, ha iniziato a confrontarsi e a discutere insieme su cosa fosse possibile fare. “Dopo una fase di studio, preparativi e confronti con realtà analoghe nei Comuni limitrofi che stanno già vivendo i disagi della Taric, – spiegano – il 21 ottobre si è formalmente costituito il” Comitato per l’abolizione della Taric – Per il ritorno alla Tari “, dandoci una struttura organizzativa interna con un consiglio direttivo composto da Benedetta Caciagli (presidente), Simone Fabrizzi (vicepresidente) oltre ad altri consiglieri e simpatizzanti. Un comitato apartitico e senza scopo di lucro, persegue esclusivamente finalità civiche e di utilità sociale”.
Dopo avere gestito e regolarizzato tutta la prassi burocratico-amministrativa, il comitato sta già avviando le prime iniziative: “Un proficuo interfacciarsi con realtà simili nei Comuni limitrofi della provincia fiorentina che stanno già subendo le conseguenze della Taric, perché l’unione fa la forza e possiamo imparare dalla loro esperienza; la richiesta di un primo incontro ufficiale con il sindaco e l’amministrazione comunale per iniziare ad affrontare la problematica in modo schietto e costruttivo, chiarificatore e propositivo. Ma sia chiaro: non c’è alcun desiderio di scontro, seppur preoccupati e determinati, il nostro è un desiderio di confronto civile, propositivo e costruttivo. Fermo restando, quindi, che tutti noi siamo favorevoli alla raccolta differenziata, ma siamo convinti che questo non sia il modo giusto per gestire la questione. Così come è, è un sistema che va fermato prima della sua entrata in vigore e che deve lasciare spazio a un sistema di tassazione che mantenga il Comune come garante dell’interesse della comunità e non come semplice esattore per conto del gestore, con costi più giusti e sostenibili, personalmente e socialmente”.
Il comitato “si fa quindi portavoce delle preoccupazioni, ma anche delle istanze e proposte costruttive dei cittadini. Per questo chiediamo a tutti gli abitanti di Signa, come a chi in città ha esercizi commerciali, uffici o qualunque altra attività di aderire al comitato, dando forza a questa iniziativa civica e ricordando che l’adesione è completamente gratuita e aperta a tutti i cittadini maggiorenni residenti o domiciliati nel Comune di Signa. Abbiamo ancora tempo per fermare questa scelta prima del 1 gennaio 2026. Ma dobbiamo agire subito, uniti e determinati. Per informazioni o per aderire al comitato: notaricsigna@gmail.com”.
