Qualità e Servizi in commissione comunale: ancora mancano i dati della Asl

SESTO FIORENTINO – Ancora nessun dato è arrivato dalla Asl per capire la portata di quanto avvenuto nella scorsa settimana per quanto riguarda i casi di presunta salmonella. E’ emerso questa mattina nel corso della riunione della sesta commissione consiliare alla presenza del sindaco Lorenzo Falchi, dell’amministratore unico di Qualità e Servizi Filippo Fossati insieme […]

SESTO FIORENTINO – Ancora nessun dato è arrivato dalla Asl per capire la portata di quanto avvenuto nella scorsa settimana per quanto riguarda i casi di presunta salmonella. E’ emerso questa mattina nel corso della riunione della sesta commissione consiliare alla presenza del sindaco Lorenzo Falchi, dell’amministratore unico di Qualità e Servizi Filippo Fossati insieme al responsabile operativo Francesco Dini, presenti anche alcuni genitori. Il sindaco Falchi nel suo intervento ha ricostruito tutta la vicenda partendo dal momento in cui, mercoledì della scorsa settimana, il Comune è venuto a sapere dell’assenza numerosa dei bambini alle mense scolastiche il lunedì e martedì pari circa al 20-30%. “La premessa doverosa è che ho convocato questa seduta perché ritengo fondamentale che tutti i soggetti coinvolti condividano tre principi essenziali – ha detto il presidente della commissione Daniele Brunori – ovvero la consapevolezza che esiste un problema serio; il principio guida che deve essere prioritario: la salute dei bambini; obiettivo comune di riconquistare la fiducia delle famiglie. È chiaro che il mio approccio, avessi avuto un ruolo di comando, sarebbe stato diverso rispetto a quanto visto fino ad oggi, ma dobbiamo ricordare che Qualità e Servizi appartiene a tutti noi, in senso letterale, perciò è doveroso provare una collaborazione”.

Dalla discussione, precisa il presidente “è emersa la mancanza di dati certi: Il dato più rilevante è che non ci sono dati definitivi. Ancora oggi, dopo diversi giorni, non conosciamo il numero preciso dei contagiati. Inizialmente, Qualità e Servizi aveva dichiarato che non ci fossero più ricoverati, ma purtroppo ce ne sono ancora sia al Meyer che a Pistoia. Inoltre i risultati delle analisi incomplete: le analisi sui lotti di cibo non sono ancora disponibili, e quelle sui campioni biologici del personale sono solo parziali. Due dipendenti sono risultati positivi, ma non erano coinvolti nella preparazione dei pasti. Riapertura senza dati completi: Alla mia domanda sul perché si è riaperto senza avere tutti i dati in mano, il presidente della struttura di via del Colle ha risposto che non erano obbligati a chiudere nemmeno per i tre giorni di chiusura, poiché i locali erano stati sanificati e giudicati idonei dalla Asl, e il personale indossava i dispositivi di sicurezza (o almeno, avrebbe dovuto farlo)”.

Il presidente della commissione ha poi ribadito che è emersa confusione sulle tempistiche di riapertura. “Ho notato un certo nervosismo sia da parte del presidente di Qualità e Servizi – dice Brunori – che del sindaco quando ho fatto notare che la riapertura è stata posticipata da lunedì a martedì, senza una spiegazione chiara. Inoltre, è emerso che, sebbene la mensa sia stata chiusa per sanificazione, le scuole non lo sono state. Ci è stato detto che la Asl non aveva richiesto la chiusura delle scuole, ma allo stesso tempo non aveva richiesto nemmeno quella della mensa. Questo ha generato confusione”. Inoltre, prosegue Brunori “c’è stata una scarsa comunicazione tra scuole, Comune, Asl e Qualità e Servizi I bambini hanno iniziato a sentirsi male sabato 19, ma la mensa è stata chiusa solo il 26, dopo una decisione presa la sera del 25. Sono stati persi giorni preziosi. Nessun piano per riconquistare la fiducia: Al momento, non ci sono idee concrete su come riconquistare la fiducia delle famiglie. Il presidente di Qualità e Servizi ha affermato che la priorità ora è risolvere l’emergenza, rimandando il resto a un momento successivo. Considerando che questo tema era all’ordine del giorno, ci si aspettava di più”. “La sensazione che emerge – conclude Brunori – è che sia Qualità e Servizi che il Comune siano molto preoccupati, non solo per la salute dei bambini, ma anche per il futuro della stessa Qualità e Servizi. C’è il rischio di contratti rescissi (come quello con l’Istituto Alfani, la principale scuola privata di Sesto) e di una class action su larga scala. Durante la seduta, una dirigente ha dovuto lasciare la commissione dopo aver ricevuto una chiamata dall’Asl. L’ansia e la preoccupazione erano evidenti negli sguardi dei presenti”.