Serre “clandestine”, degrado e sostanze tossiche: nuovo blitz in via Mammoli

CAMPI BISENZIO – Nuovo blitz delle forze dell’ordine in quelle che sono a tutti gli effetti le “serre cinesi” di Campi Bisenzio. In un proliferare di degrado e lavoro in condizioni disumane. Oltre all’utilizzo di diserbanti e fitosanitari tossici e la presenza di clandestini. La Polizia municipale di Campi, in collaborazione con i carabinieri, la […]

CAMPI BISENZIO – Nuovo blitz delle forze dell’ordine in quelle che sono a tutti gli effetti le “serre cinesi” di Campi Bisenzio. In un proliferare di degrado e lavoro in condizioni disumane. Oltre all’utilizzo di diserbanti e fitosanitari tossici e la presenza di clandestini. La Polizia municipale di Campi, in collaborazione con i carabinieri, la Asl e il Servizio fitosanitario della Regione, è intervenuta in questi giorni in un terreno agricolo, fra via Mammoli e via dell’Oncino, sulla zona di confine con il Comune di Signa. Il campo, quasi tre ettari, di proprietà di un cittadino italiano e regolarmente affittato a un cinese, presentava ben otto serre e altre quattro in fase di costruzione. L’ispezione ha fatto emergere diverse problematiche legate alla sicurezza e al rispetto delle regole igienico-sanitarie nei luoghi di lavoro, allo sfruttamento di manodopera clandestina tanto che due persone sono state trovate senza i regolari documenti e denunciate all’autorità giudiziaria, mentre l’attività dell’azienda è stata sospesa. Inoltre sono stati sequestrati fertilizzanti e antiparassitari non conformi alle norme. “È in crescita un fenomeno che vede cittadini italiani affittare propri terreni a cinesi la cui principale attività è la coltivazione di ortaggi, con semenze importate o prodotte clandestinamente, senza alcuna cautela o tracciabilità – ha spiegato Lorenzo Di Vecchio, comandante della Polizia municipale – e, purtroppo, ciò che viene prodotto non è  destinato alle sole comunità cinesi ma anche ai mercati rionali. La manodopera impiegata per questa attività è generalmente irregolare, spesso lavora, vive e dorme nel luogo di lavoro, in condizioni inumane, in precarie condizioni igieniche e di sicurezza, come abbiamo riscontrato durante questo nuovo intervento che ha confermato l’importanza della sinergia di vari settori della vigilanza ambientale e di varie forze dell’ordine”. In un’area, fra l’altro, che non sarebbe neanche dedita alla coltivazione: “Siamo sulle casse di espansione, – ha aggiunto l’assessore all’ambiente, Riccardo Nucciotti – da parte nostra possiamo assicurare che gli interventi di questo tipo proseguiranno in tutte le aree sensibili del territorio”.