Tnt, lunedì 20 luglio sciopero dei lavoratori

CALENZANO – Nessun passo indietro da parte della Tnt Italia. Resta confermato, per ora, il licenziamento per 239 dimendenti. La riunione tra azienda e i sindacati di categoria di qualche giorno fa a  Roma, ha avuto un esito negativo. E’ quanto si legge in una nota della Cgil dove si afferma che “a fronte della […]

CALENZANO – Nessun passo indietro da parte della Tnt Italia. Resta confermato, per ora, il licenziamento per 239 dimendenti. La riunione tra azienda e i sindacati di categoria di qualche giorno fa a  Roma, ha avuto un esito negativo. E’ quanto si legge in una nota della Cgil dove si afferma che “a fronte della richiesta sindacale, avanzata con forza nel corso dell’incontro, di ritiro della procedura di licenziamento di 239 dipendenti dichiarati in esubero dalla Tnt, l’azienda ha opposto un rifiuto netto del tutto strumentale”.
I lavoratori scenderanno in sciopero. La prima giornata di sciopero nazionale sarà lunedì 20 luglio dalle 9.30 fino alle 13 con un presidio davanti alla sede della Tnt in via del Pratignone.
Secondo l’organizzazione sindacale c’è una contraddizione tra quanto affermato dall’Ad di Tnt e la strategia aziendale. “Tutto ciò in evidente contraddizione con quanto dichiarato Ad. di Tnt Italia – dice la Cgil  – che da una parte chiede la collaborazione del sindacato e dei lavoratori, dall’altra manda a casa centinaia di lavoratori  senza un confronto reale sulla strategia aziendale e senza un credibile piano di rilancio delle attività. In questi ultimi due anni,  grazie a scelte aziendali sbagliate, i volumi produttivi hanno subito una ulteriore flessione che ha fatto registrare una perdita economica importante anche nel 2014. Ora poi sarebbe ancora più necessario un processo ordinato di confronto per garantire lavoratrici e lavoratori in relazione alla possibile acquisizione di Fedex”.
“La delegazione sindacale – prosegue la nota – al tavolo di trattativa si è detta disponibile, fermo restando il ritiro della procedura, a proseguire il confronto sulla riorganizzazione del lavoro, non dicendo di no ad una maggiore flessibilità degli orari di lavoro e ad azioni di efficientamento delle aree produttive, ha chiesto al contempo l’utilizzo degli strumenti di salvaguardia dell’occupazione, solidarietà, ammortizzatori sociali, strumenti di ricollocazione produttiva ed incentivi al pensionamento”.