“Tpl, vogliamo più sicurezza mentre lavoriamo”: firmato un protocollo in Prefettura

FIRENZE – Chiedono più sicurezza quando lavorano. E per farlo, oggi presso la Prefettura di Firenze, alla presenza del Prefetto e dei maggiori rappresentanti delle forze dell’ordine, hanno sottoscritto un Protocollo per il miglioramento appunto delle condizioni di sicurezza nel Tpl fiorentino. Protocollo siglato dalle organizzazioni sindacali, dal sindaco Sara Funaro e dai vertici delle aziende […]

FIRENZE – Chiedono più sicurezza quando lavorano. E per farlo, oggi presso la Prefettura di Firenze, alla presenza del Prefetto e dei maggiori rappresentanti delle forze dell’ordine, hanno sottoscritto un Protocollo per il miglioramento appunto delle condizioni di sicurezza nel Tpl fiorentino. Protocollo siglato dalle organizzazioni sindacali, dal sindaco Sara Funaro e dai vertici delle aziende Autolinee Toscane e Gest. “Il testo raggiunto, – si legge in una nota delle tre sigle sindacali – nato da una nostra proposta strutturata in base alle esperienze dirette dei lavoratori soprattutto dopo una lunga serie di episodi intollerabili avvenuti sui mezzi, rappresenta la grande novità di costituire una serie di azioni coordinate e ben definite da attuare per prevenire il rischio di eventi violenti a bordo dei mezzi, promuovere gli interventi e aumentare la sicurezza di lavoratori e utenti”.

Non a caso, analizzando con attenzione le casistiche più frequenti, legate a doppio filo ai casi di mancanza di regolarità di esercizio delle linee e/o a un utilizzo sbagliato dei mezzi pubblici, le organizzazioni sindacali hanno elaborato in aprile un insieme di misure che hanno costituito la prima bozza del Protocollo, che poi ha dato il via a un articolato percorso di collaborazione fra le parti oggi coinvolte. Ne è scaturito un documento dettagliato e analitico che prevede 18 azioni, più un coinvolgimento diretto del Comune di Firenze. Si è andati così a mettere le basi per un percorso ancora più ampio che tenda con il tempo a efficientarsi tramite le leve dell’esperienza e del confronto costante sulle casistiche, mettendo al centro degli interventi la tutela delle persone e del servizio pubblico.

Un’eventuale azione violenta a bordo dei mezzi “dovrà essere pertanto contrastata con tutti gli strumenti possibili e coordinati dai soggetti oggi firmatari, perché non rappresenta soltanto un fatto gravissimo e inaccettabile verso il lavoratore/utente leso, ma anche un danno enorme alla collettività che vede quel servizio interrotto.  Per questo la firma del Protocollo rappresenta un punto di partenza su cui continuare a costruire misure efficaci e, allo stesso tempo, un messaggio di civiltà, garanzia dell’incolumità delle persone e di rispetto del servizio come bene pubblico”.