“Fare Città” e la pluralità delle religioni: l’Imam e don Momigli a Confronto

CAMPI BISENZIO – Per una volta partiamo dalla fine. Da un concetto per molti probabilmente scontato ma che rafforza la serata organizzata dall’associazione “Fare Città” e dal suo promotore Adriano Chini nell’oratorio della parrocchia di San Lorenzo: “Immigrazione e lavoro sono le necessità più urgenti da risolvere in questo momento in Italia”. Parole pronunciate dall’ex […]

CAMPI BISENZIO – Per una volta partiamo dalla fine. Da un concetto per molti probabilmente scontato ma che rafforza la serata organizzata dall’associazione “Fare Città” e dal suo promotore Adriano Chini nell’oratorio della parrocchia di San Lorenzo: “Immigrazione e lavoro sono le necessità più urgenti da risolvere in questo momento in Italia”. Parole pronunciate dall’ex sindaco di Campi Bisenzio che, dopo i primi due appuntamenti di confronto con la cittadinanza, questa sera ha affrontato il tema de “Le religioni nella società plurale”. Un tema di stretta attualità e dalle molteplici considerazioni se, numeri alla mano, nel 1991 gli stranieri in Italia erano 100.000 e oggi un milione e 700.000, se nello stesso periodo in Toscana c’era una sola moschea e oggi sono più di cinquanta e se Campi, dopo Fucecchio, è il secondo Comune nella provincia di Firenze con il maggior numero di cittadini stranieri: “Un fenomeno – ha aggiunto Chini – da gestire nell’ordinarietà”. Insieme a lui l’Imam di Firenze, Izzedin Elzir, e il parroco di San Donnino, don Giovanni Momigli. “Le differenze – ha detto Izzedin Elzir – sono una risorsa e una ricchezza mentre troppo spesso si pensa a cancellarle. Non può esserci un’unica religione e proprio per questo motivo è necessaria una legge che ne tuteli la libertà”. Concetti, questi, ribaditi da don Momigli che, oltre a ribadire l’importanza di una legge sulla libertà di religione, è andato ancora più a fondo nella questione: “La pluralità della città ormai è un dato di fatto ma una città plurale deve essere ancora costruita. In che modo? Con il dialogo, la conoscenza e la cooperazione fra i cittadini. In questo è essenziale il ruolo delle religioni in modo da costruire una laicità più matura ma non per questo più ideologica”. “Non si può usare Gesù Cristo – ha aggiunto – per andare a favore o contro qualcuno, non è un problema di ambito ma di modalità”.