SESTO FIORENTINO – Arrivi, Partenze, bagagli: sembra di essere in un terminal aeroportuale, ma siamo al Polo scientifico i cui corridoi sono stati trasformati in “aree” di un aeroporto. Autori di questa operazione sono gli studenti aderenti al Collettivo di scienze Studenti di Sinistra. La motivazione, come spiegano in una nota, “è sensibilizzare ed informare gli studenti e tutti i frequentatori riguardo il tema dell’aeroporto ed il futuro del Polo”. Da martedì scorso all’interno del Polo è stata allestita una mostra e, prosegue la nota del Collettivo di Scienze Studenti di Sinistra “gli studenti sono invitati a seguire un percorso all’interno dei corridoi che si dirama in due spazi principali, le partenze e gli arrivi”.
Nella zona dedicata alle “partenze”, oltre alla riproduzione di una pista sul pavimento del corridoio, si trova una cronistoria molto dettagliata sull’aeroporto di Peretola, dagli albori alle ultime vicende. Nella seconda sezione, quella dedicata agli “arrivi”, troviamo, tra valigie abbandonate ed aerei di cartone, delle possibili conseguenze della costruzione della pista, viste in chiave ironica.
Un modo originale da parte degli autori per “ribadire ancora una volta – prosegue la nota – l’importanza di mantenere alta l’attenzione sull’argomento e cercare di rendere consapevoli più persone possibili. Il nuovo aeroporto rappresenterebbe la fine del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino oltre che un danno enorme per la Piana tutta”. Contrari alla realizzazione del nuovo progetto di Peretola, spiegano gli studenti del Collettivo perché “la pista si troverebbe infatti a 150 metri dal blocco aule e solo poco più distante dai dipartimenti universitari, impedendo
di fatto l’attività di ricerca e rendendo impossibile la didattica”.
Secondo il Collettivo “buona parte delle strutture universitarie, secondo il nuovo progetto, si troverebbe in zona di tutela C nella quale l’ENAC impedisce l’edificazione di centri ad alto tasso antropico, come lo è un’Università. Ci sembra necessario quindi continuare a manifestare il nostro forte dissenso nei confronti di quest’opera scellerata”.