Grande distribuzione: corteo di lavoratori all’Osmannoro

SESTO FIORENTINO – Sono partiti dal punto vendita Ikea dell’Osmannoro i lavoratori della grande distribuizione scesi in sciopero per chiedere orari e turni adeguati e non massacranti. La decisione di Esselunga di Novoli a Firenze di sperimentare da lunedì 30 maggio fino ad ottobre l’orario di apertura fino alle 22. “Questo significa per i lavoratori […]

SESTO FIORENTINO – Sono partiti dal punto vendita Ikea dell’Osmannoro i lavoratori della grande distribuizione scesi in sciopero per chiedere orari e turni adeguati e non massacranti. La decisione di Esselunga di Novoli a Firenze di sperimentare da lunedì 30 maggio fino ad ottobre l’orario di apertura fino alle 22. “Questo significa per i lavoratori – spiega Francesca Battistini di Filcams Cgil – di arrivare a casa alle 23 creando maggiori difficoltà per le famiglie. La liberazione del commercio ha permesso di aprire per tutto il giorno e noi contestiamo perchè questa non è la ricetta per sollevare le sorti dell’azienda”.

Lo sciopero è stato indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per le lavoratrici e i lavoratori della Grande Distribuzione Organizzata aderente a Federdistribuzione. Si è rotta infatti, a causa delle richieste inaccettabili dell’associazione datoriale, la trattativa per la definizione del Contratto Nazionale. A subirne le conseguenze sono i dipendenti, senza un quadro normativo di riferimento, senza aumenti contrattuali ormai da ottobre 2013, a differenza dei colleghi delle imprese di Confcommercio, e in balia delle decisioni, a volte ricattatorie, delle aziende. Per la terza volta in meno di sette mesi, le lavoratrici e i lavoratori scenderanno in piazza per far sentire la loro protesta, ancora più forte.

“C’è poi la decisione di Esselunga di Novoli a Firenze di sperimentare da lunedì 30 maggio fino ad ottobre l’orario di apertura fino alle 22. Questo significa per i lavoratori – spiega Francesca Battistini di Filcams Cgil – di arrivare a casa alle 23 creando maggiori difficoltà per le famiglie. La liberazione del commercio ha permesso di aprire per tutto il giorno e noi contestiamo perchè questa non è la ricetta per sollevare le sorti dell’azienda”.

“I lavoratori e le lavoratrici del settore interessati in Toscana dallo sciopero sono circa 35 mila, guadagnano poco più di 1100 euro se a tempo pieno, ma oltre il 70% degli occupati sono a part time ‘involontario’, la maggioranza sono donne e molti sono i giovani – dice dice Cinzia Bernardini segretaria generale Filcams Cgil Toscana- Le aziende di Federdistribuzione negando il Contratto Nazionale non rispettano i diritti dei lavoratori, perché per rinnovarlo vogliono peggiorarne norme e regole; sul salario, dopo 30 mesi senza nessun aumento, si vorrebbero liquidare i lavoratori erogando unilateralmente 15 euro! Non possiamo accettare che si rinnovi il Contratto solo se a pagarlo sono i lavoratori. L’appello che facciamo per sabato ai cittadini è di non fare la spesa in quel giorno nelle aziende aderenti a Federdistribuzione, per un consumo rispettoso dei diritti dei lavoratori”.

Il lungo corteo ha attraversato tutto l’Osmannoro creando non pochi disagi alla viabilità. Ad un certo punto del tragitto si è incontrato con il convoglio di camion partiti da Calenzano per chiedere maggiori diritti.