Aiazzi, ex consigliera: “Riflessioni sulle elezioni sestesi”

SESTO FIORENTINO – Una lunga lettera in cui esamina l’attuale situazione politica sestese, da ex consigliera provinciale e comunale del Pdl. Manola Aiazzi, attiva in politica dal 1985, questa volta ha deciso di non partecipare alla campagna elettorale. “Ora che prendo atto dei vari candidati a sindaco – scrive Aiazzi – le liste a sostegno […]

SESTO FIORENTINO – Una lunga lettera in cui esamina l’attuale situazione politica sestese, da ex consigliera provinciale e comunale del Pdl. Manola Aiazzi, attiva in politica dal 1985, questa volta ha deciso di non partecipare alla campagna elettorale.

“Ora che prendo atto dei vari candidati a sindaco – scrive Aiazzi – le liste a sostegno e i relativi candidati al consiglio comunale ritengo la mia scelta razionale e giusta. Parafrasando Ennio Flaiano ‘la politica in Italia è grave ma non è seria’, potrei dire ‘la politica a Sesto è grave ma non è seria’. Osservo: la candidata di Forza Italia che scimmiotta la sinistra rincorrendo chissà quali voti, partecipando alla manifestazione contro il termovalorizzatore; Zambini del Pd, partito diventato un ibrido che contiene simili e contrari, che copia il progetto politico che fu del Centrodestra a Sesto, sostenuto da una lista che include anche chi un tempo era estraneo alla sinistra; Quercioli appare coerente con le proposte politiche deja vu di anni fa; per 5 Stelle un candidato, Cavallo, a me sconosciuto, cercherà di rappresentare a Sesto la politica pentastellare; Falchi l’unico che conosco, esperienza comune in Consiglio nelle due giunte Gianassi, conosco le sue idee di sisnistra. Perdonatemi ma così mi appare la competizione elettorale sestese”.

Le considerazioni di Aiazzi sono critiche anche nei confronti di Forza Italia, la cui candidata “è espressione di una decisione unilaterale di FI provinciale con Fratelli d’Italia e Lega che dopo una tiepida contestazione si sono allineati. A Sesto non si era visto nemmeno ai tempi della grande Forza Italia e del gran numero di elettori nazionali trascinati da Berlusconi. Sesto ha sempre avuto una libera autonomia di scelta. La politica del Centrodestra sestese è stata sempre discussa, elaborata e scelta dal livello locale e accettata dal livello provinciale. Non era mai accaduto”. “Eppure abbiamo, ho provato – sostiene – anche con provocazioni, ma non è stato avviato nessun incontro, nessuna discussione”.

Più in generale, Aiazzi fa una riflessione sulla politica e sulla questione sinistra e destra. “Quando sento parlare di sistemi superati – scrive – come destra e sinistra, mi preoccupo, sarà la senilità. Mi preoccupo e penso, allora, come chiamiamo i riferimenti anche di distinzione propagandistica? Un cittadino come può votare se non coglie la diversità di una scelta politica che meriti un voto”. “Sentire parlare di ‘partito della Nazione’ – spiega – come un mix indiscriminato, mi preoccupa. Anche perché nel resto dell’Europa e negli stessi Usa questi riferimenti politici restano e i partiti hanno un nome e una collocazione definita”.

Per quanto riguarda Sesto, Aiazzi scrive che “tra i candidati emerge Falchi che, guarda caso, è di sinistra, sostenuto da liste chiaramente con un nome (Sinistra Italiana). Falchi ha un profilo e una coerenza politica, ovvero una collocazione chiara. Peccato non possa votarlo: rimango con la mia posizione di Centrodestra”.