CAMPI BISENZIO – Un vecchio Volkswagen colorato d’arancio, come il colore che ha contraddistinto la campagna elettorale di Pisapia a Milano, è il colpo d’occhio principale per il primo giorno da candidato di Emiliano Fossi. L’assessore alla cultura di Campi sorride perché da tempo il suo nome capeggiava l’elenco dei probabili successori ad Adriano Chini. Però, dice, “per ufficializzare la candidatura abbiamo voluto attendere che fossero stabilite le regole e che si rispettassero i tempi prefissati”. Come dire, lasciamo ad altri la corsa della lepre perché anche se “la campagna elettorale per le primarie è troppo corta” bisogna stare nelle regole. “Spero che l’aver accorpato le primarie nazionali con quelle locali – spiega Fossi – non danneggi la discussione sulle questioni locali perché io sono il candidato a sindaco di Campi e basta”. Poi chiarisce la sua posizione bersaniana “che non dovrà influire sulle primarie locali”.
Tante cose ha detto Fossi, questa mattina alla Sms San Martino il più antico circolo popolare di Campi (fondato nel 1869, tra le quali che il comitato di volontari che lo sostine è composto da quasi 100 persone, che la campagna elettorale sarà fatta da una miriade di microincontri con la gente e che ci saranno alcune iniziative pubbliche il 7 novembre allo Spazio Reale di San Donnino dove presenterà il programma da sindaco, il 10 novembre al Tarabaralla e il 17 novembre con una biciclettata che unirà tutte le frazioni di Campi.
“Dobbiamo recuperare una comunità proprio attraverso il confronto e la conoscenza delle frazioni – ha spiegato Fossi – grazie alla partecipazione di tutti riusciremo davvero a dare nuove prospettive a questa città”.
Poi due punti fermi e una proposta: no all’ampliamento di Peretola, sì alla taramvia e, infine, la costituzione di un unico comune per la Piana da realizzare entro breve al fine di avere maggiore capacità di incidere sulle future scelte dell’area metropolitana. Poi un modello, quello di Capannori, che potrebbe dare una svolta in campo ambientale ma anche nell’organizzazione del coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni di pubblica utilità
Fossi non ha negato una continuità con il buongoverno del passato ma pretende, evidentemente, una differenziazione di metodi e rapporti con la città. La sede del comitato di Emiliano Fossi si trova al circolo Arci Dino Manetti altro storico circolo del territorio.
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