Spostarsi in treno nella Piana? Acquistare i biglietti, che “passione”

SESTO FIORENTINO/SIGNA – L’addio ai biglietti a fascia chilometrica di Trenitalia, in commercio dal 1993 e che avevano una validità di due mesi dal momento della loro emissione, è avvenuto gradualmente nel corso del 2016. Ma invece che facilitare le condizioni di viaggio, soprattutto ai pendolari, le ha complicate sempre di più. Il primo step […]

SESTO FIORENTINO/SIGNA – L’addio ai biglietti a fascia chilometrica di Trenitalia, in commercio dal 1993 e che avevano una validità di due mesi dal momento della loro emissione, è avvenuto gradualmente nel corso del 2016. Ma invece che facilitare le condizioni di viaggio, soprattutto ai pendolari, le ha complicate sempre di più. Il primo step il 31 marzo quando sono stati tolti dal mercato; il secondo il 1 agosto quando i biglietti hanno iniziato ad avere solo validità giornaliera. In pratica il biglietto che si acquista oggi non può essere usato domani. A protestare con la nostra redazione è stato un gruppo di pendolari, alcuni signesi, altri di Sesto Fiorentino, che una volta arrivati alle biglietterie delle rispettive stazioni si sono sentiti enunciare le nuove condizioni di viaggio. Dall’altra parte c’è Trenitalia: in futuro, infatti, i biglietti conterranno sempre l’indicazione delle stazioni di partenza e di arrivo e saranno utilizzabili entro un tempo determinato dal loro acquisto. Sui canali digitali, trenitalia.com e App Trenitalia, l’acquisto si può fare quattro mesi prima del viaggio fino a 20 minuti prima della partenza del treno e il biglietto non deve essere stampato. “L’obiettivo finale – spiegano – è la completa digitalizzazione del biglietto con l’adozione di sistemi, come le smartcard per esempio, che agevolano i percorsi di integrazione, anche tariffaria, tra trasporto su ferro e su gomma”.

E ancora: “Nel corso degli anni il biglietto chilometrico ha alimentato anche il fenomeno dell’evasione e dell’elusione, con un utilizzo improprio e fraudolento non sempre facilmente accertabile. Il recupero delle risorse attraverso la lotta all’evasione permetterà di proseguire nell’ammodernamento della flotta regionale. Ogni due punti percentuali di ricavi recuperati si possono acquistare tre nuovi treni elettrici o cinque diesel. I biglietti con gli itinerari di viaggio definiti consentiranno inoltre, a differenza dei più generici chilometrici, di monitorare con precisione i reali flussi della domanda di trasporto, fornendo informazioni utilissime per una migliore programmazione dell’offerta da parte delle Regioni committenti”.

Con il risultato che, in questo modo, invece che incentivare l’utilizzo del treno per spostarsi verso la città, utilizzando il treno come una metropolitana di superficie, probabilmente si è ottenuto l’effetto contrario, dando al tempo stesso l’impressione di voler “tutelare” soltanto i viaggi a lunga percorrenza dove tutto è rimasto immutato. Il biglietto acquistato per gli spostamenti regionali, infatti, può essere cambiato soltanto il giorno precedente: in altre parole, il ticket acquistato oggi, se poi non viene utilizzato, è solo carta straccia. E se il cambio è gratuito presso le biglietterie della stazioni o alle “macchinette” self service, ha un costo di 50 centesimi se ci si rivolge a bar e tabacchi e e fino a un massimo di 3 euro alle agenzie di viaggio. Bei tempi quando nelle stazioni si sentiva gridare: “In carrozza…”.