Marco Cei presenta la sua “G.i.a.d.a.”, “una quasi favola fatta di sogni e dura realtà”. A fumetti

LASTRA A SIGNA – C’é un breve decalogo per fare il contrario quando si vuole “imbroccare”, pardon conquistare una ragazza. E c’é anche un mini vocabolario di tutti i termini più usati nella provincia di Firenze. Ovviamente c’é molto altro ancora, soprattutto c’é il fumetto scritto dal lastrigiano Marco Cei e disegnato da Leonardo Cino per “Amianto Comics”: “G.i.a.d.a.” il suo titolo ovvero “Guida insolita al diventare adulti”. Fumetto che è stato presentato presso l’edicola Giotti, nel centro di Lastra a Signa, svelando finalmente l’identità del suo autore che la pubblicazione la firma come “Mordecai” anagrammando appunto nome e cognome. Un ritorno al passato per Marco Cei che vede pubblicata una storia quasi vent’anni fa dopo aver frequentato un corso di sceneggiatura a Firenze dove ha conosciuto Alessandro Benassi, Matteo Polloni e Federico Galeotti (nome d’arte di tutti e tre “almafè”, dalle iniziali dei nomi) che poi hanno dato vita ad Amianto Comics. Così, dopo aver scritto “Tre atti, un preludio e un gran finale – Bonci” (scritto per raccontare la storia del teatro Bonci di Cesena, intitolato al tenore Alessandro Bonci, colui che in pratica è stato il “rivale” di Enrico Caruso), per Kleiner Flug, é arrivata “G.i.a.d.a.”, una storia di periferia toscana, scritta quando si poteva fumare nei locali, c’erano ancora le lire e i telefoni cellulari pesavano un paio di chili”, scrive Cei nell’introduzione. Ma “G.i.a.d.a.” è anche “una quasi favola fatta di sogni e dura realtà. E’ una storia di crescita, di dolore e di risate, di candore e di piccoli squallori. E’ una storia di padri vedovi e figli orfani, di giovani che non sanno cosa fare del loro futuro, di provincia forse ottundente ma attaccata alla vita con tutte le forze. E soprattutto è una storia d’amore, che ci crediate o no”. Poco più di ottanta pagine, tanta ironia, a volte anche amara, e la provincia. Quella provincia fatta spesso di pallone, primi amori e prime cocenti delusioni. Quella provincia che anche noi quotidianamente proviamo a raccontare ai nostri lettori, a volte con il sorriso, altre con l’amarezza dentro ma sempre con la consapevolezza che qui c’è un bello “spaccato” di quello che tutto sommato è il nostro mondo.