Comitato per la tutela degli alberi: “quanti alberi sono a rischio cedimento?”

SESTO FIORENTINO – “Nei giorni scorsi, improvvisamente è crollato un pioppo. Nessuno lo ha toccato. Fortuna ha voluto che nei paraggi non ci fosse nessuno. E’ andata bene, stavolta. Gli altri alberi vicini sono stati abbattuti poichè erano nelle stesse condizioni: completamente vuoti e marci”. Lo afferma il Comitato per la tutela degli alberi riferendosi […]

SESTO FIORENTINO – “Nei giorni scorsi, improvvisamente è crollato un pioppo. Nessuno lo ha toccato. Fortuna ha voluto che nei paraggi non ci fosse nessuno. E’ andata bene, stavolta. Gli altri alberi vicini sono stati abbattuti poichè erano nelle stesse condizioni: completamente vuoti e marci”. Lo afferma il Comitato per la tutela degli alberi riferendosi a quanto avvenuto alla fine di luglio quando un albero, dopo il taglio dei sette pini, è crollato nell’area sosta vicino all’impianto sportivo di Quinto Basso.

“Non è possibile sapere quanti alberi nella parte urbana del territorio sestese sono a rischio cedimento, – prosegue la nota del Comitato – poichè non è mai stato fatto un piano cittadino che indichi lo stato di salute delle piante e ne programmi la cura e lo sviluppo. Le amministrazioni comunali che si sono susseguite nel tempo, hanno da sempre relegato gli alberi ad un ruolo marginale ritenendoli soltanto un elemento di arredo costoso, di cui poi finiscono per accorgersene soltanto quando intralciano i loro progetti urbanistici (52 tigli viale XX Settembre, 38 pini viale Machiavelli. 14 Cipressi+7 pini posteggio Quinto basso, 34 pini in viale Giulio Cesare per il nuovo centro commerciale area Ginori, 29 fra tigli e Ippocastani nel Giardino della Lucciola) oppure quando sono chiaramente seccati. Il ‘piano strordinario di manutenzione delle alberature’ approvato lo scorso giugno prevedeva solo abbattimenti e corrispondenti sostituzioni. Un lungo elenco di tagli comprendente anche il Bagolaro di piazza De amicis di cui era stato programmato l’abbattimento per motivi di sicurezza già nel 2018. Quindi, prima che si cominci anche a Sesto Fiorentino a parlare di alberi killer, sarebbe meglio chiedersi il perchè, dopo un centinaio di anni di ‘onorato servizio’ alla popolazione, improvvisamente un pioppo decide di accasciarsi.Se non cominceremo ad investire sulla cura del verde urbano, ci ritroveremo città catramate con piante non più alte di un metro o al massimo, innocui e insignificanti ‘birilli verdi’ accerchiati da qualche rosellina”.