Oltre l’ostacolo del CAI, una storia che supera 25 anni di attività

SESTO FIORENTINO – Una storia iniziata 25 anni fa quella di Oltre l’ostacolo, il progetto CAI aperto a persone non autonome sia dal punto di vista motorio sia mentale, generalmente escluse dalla frequentazione dell’ambiente montano. Il gruppo di amici appassionati della montagna che in quel periodo danno origine al nuovo modello di escursione decidono gli […]

SESTO FIORENTINO – Una storia iniziata 25 anni fa quella di Oltre l’ostacolo, il progetto CAI aperto a persone non autonome sia dal punto di vista motorio sia mentale, generalmente escluse dalla frequentazione dell’ambiente montano. Il gruppo di amici appassionati della montagna che in quel periodo danno origine al nuovo modello di escursione decidono gli obiettivi, le priorità, le risorse e iniziano a organizzano sopralluoghi e poi iniziano le escursioni anche in collaborazione con altre associazioni impegnate sul territorio nel campo del volontariato sociale e nell’assistenza e integrazione della disabilità.

L’esperimento ha subito successo, ma nell’estate del 1997 conosce un’improvvisa, dolorosa, cesura: Nicola perde la vita, insieme a Matteo e Walter, sull’Aguille du Midi, nel massiccio del Monte Bianco. Dopo un breve periodo di smarrimento per gli amici scoparsi, Massimo e Fabrizio raccolgono il testimone e, con l’aiuto di vecchi e nuovi amici, la strada riprende. In 25 anni sono state fatte quasi 150 escursioni: 6 ogni anno, che fanno organicamente parte del programma sezionale.

Il gruppo si allarga sempre di più e propone escursioni nei luoghi più disparati della Toscana, sconfinando fino in Emilia Romagna e in Umbria. Oltre l’ostacolo, ma anche oltre la tradizionale ecursione in montagna, il gruppo si spinge alla scoperta della storia passata seguendo i misteri etruschi a Populania e Baratti e la storia più recente come la Linea Gotica, mescolandosi con i frequentatori delle ciclabili, con i visitatori di musei e, immancabilmente, con i frequentatori delle più buone gelaterie! Sempre pronti a percorrere molti chilometri e ad affrontare qualche ora di pulmino, ma anche capaci di godere dei bellissimi paesaggi di Monte Morello. 

A raccontare oggi la storia Massimo Polignano e Fabrizio Tinti del CAI che ricordano come per tutti era attesta la “gita d’icCai” che aveva sempre di più il sapore di una serena rimpatriata, di uno spensierato ritrovo in famiglia, di una gioiosa occasione per scarpinare, guadare, fotografare, raccontare, sorridere, ascoltare le guide d’occasione, incrociando occhi stupiti di trovare una così strana “compagnia di ventura” nei posti più impensati.

Il Progetto opera in contatto con la Sezione di Firenze, che svolge un’attività parallela di supporto ai terapeuti della ASL che lavorano seguendo i principi della Montagna Terapia. Dal 2015 una delle uscite annuali viene organizzata insieme al CAI di Firenze su percorsi adatti a ogni tipologia di disagio sia fisico sia mentale. L’idea di “accessibilità” in questi venticinque anni è fortunatamente molto cambiata, dicono Polignano e Tinti, ma talvolta fatica ancora ad affermarsi nel sentire comune. Nel suo piccolo, gli amici di Oltre l’Ostacolo sono convinti che il proprio andare a zonzo sia necessario e possa contribuire a cambiare le cose.