Il Signa, la Pollicino, tanti dei suoi “ex ragazzi”: nella Pieve l’ultimo saluto a Beppe Bonardi

SIGNA – Il gonfalone del Comune, la maglia gialla e blu del Signa appoggiata sulla bara, con la stessa “delicatezza” che ha sempre contraddistinto la sua figura, tanti dei “suoi” ex ragazzi che quella maglia l’hanno messa quando lui della società signese era il presidente, la Pollicino Onlus. C’era tutto il suo mondo a dare […]

SIGNA – Il gonfalone del Comune, la maglia gialla e blu del Signa appoggiata sulla bara, con la stessa “delicatezza” che ha sempre contraddistinto la sua figura, tanti dei “suoi” ex ragazzi che quella maglia l’hanno messa quando lui della società signese era il presidente, la Pollicino Onlus. C’era tutto il suo mondo a dare l’ultimo ultimo saluto a Beppe Bonardi, morto domenica scorsa all’età di 91 anni. In una chiesa, la pieve di San Giovanni Battista, gremita di persone, presente anche l’unico 10, il capitano della Fiorentina, Giancarlo Antognoni, amico di lunga data di Beppe. Tanti amici di ieri e di oggi, “una grande dimostrazione di affetto”, ha sussurrato il figlio Paolo (a lui e alla sorella, Rossella, vanno le condoglianze personali di chi scrive) prima dell’inizio della celebrazione eucaristica. Con un ritratto di Beppe che don Matteo Ambu, pievano di Signa da pochi mesi, ha saputo tratteggiare nel migliore dei modi: “Beppe era un appassionato di sport, un uomo che ha sempre affrontato con grande passione tutto quello che ha fatto nella sua vita”. E ancora: “L’ho conosciuto soltanto negli ultimi mesi, sono qui da poco. Ricordo però che venne a trovarmi il giorno dopo la celebrazione della mia prima Messa a Signa e mi colpirono le sue parole: “Lei sarà il prete che celebrerà il mio funerale, non mi abbandoni”.

Ecco, posso dire che aveva lo sguardo proiettato verso l’eternità, in un’epoca storica in cui, invece, la preparazione alla morte viene accantonata. L’ultima volta che l’ho visto invece è stata mercoledì scorso, a casa sua, circondato dai figli, dai nipoti e da alcuni degli affetti più cari: la realtà che ha vissuto con passione, lo ha accompagnato verso il cielo, bisognerebbe morire tutti così”. Per poi aggiungere: “Questa celebrazione è per lui, non vuole essere solo il ricordo di Beppe”. In precedenza, prima che il feretro arrivasse in chiesa, un altro momento emozionante: il giro di campo fatto all’interno dello Stadio del Bisenzio. Quello che era il suo mondo, quello che lo resterà per sempre.

“Ci ha lasciati un grande signese, – queste invece le parole del sindaco Giampiero Fossi – la scomparsa di Beppe Bonardi lascia nella nostra comunità un vuoto incolmabile. Da sempre innamorato di Signa ha, in ogni occasione, ne ha tenuto alto il nome nel campo imprenditoriale, sportivo e associativo. Indimenticabili per tutti noi gli anni passati alla guida della Pro Loco. Nel dispiacere che adesso ci sta avvolgendo per lui una preghiera e un grazie profondo”.

Per quanto ci riguarda, ci “piace” ricordarlo con un’immagine e le parole che il Circolo del Tennis di Firenze ha pubblicato sulla propria pagina Facebook: “Durante la stagione estiva, era uno degli abituali partecipanti al tradizionale torneo che si svolgeva, con grande successo di pubblico, sui campi del Tennis Roma di Forte dei Marmi, gestito dalla famiglia Bertolucci, e che ha annoverato tra i giocatori Panatta, Bertolucci, Gardini, Canepele, Galgani e altri nomi di spicco nel mondo del tennis. La scomparsa di Beppe lascia un grande vuoto in tutti coloro che l’hanno conosciuto, apprezzato e che gli hanno voluto bene, che sono e resteranno davvero tanti”.