SIGNA – L’argomento è fra i più dibattuti nelle ultime settimane: il gruppo consiliare di Uniti per Signa, il capo gruppo Gianni Vinattieri e le consigliere Monia Catalano e Gabriella Fontani tornano infatti ad affrontare la questione dell’intossicazione nelle mense delle scuole della Piana. “A riaprire il dibattito sui casi dei bambini intossicati dopo avere consumato pranzi presso le mense scolastiche fornite dalla società Qualità e Servizi – dicono in una nota – sono stati i sindaci dei Comuni soci della partecipata, fra cui Signa. In particolare, gli amministratori locali ritengo “gravi” le affermazioni contenute in una comunicazione di Asl a Q&S secondo cui “la ditta Qualità e Servizi non ha garantito un’adeguata analisi delle cause dell’episodio tossinfettivo. A tale riguardo non ha posto in essere le necessarie misure per il contenimento della tossinfezione. Tra i quali: mancata ed immediata autosospensione dell’attività, mancata verifica dei pasti test, mancata verifica delle materie prime e dell’effettivo rispetto delle procedure di autocontrollo da parte degli operatori”.
“In realtà, – aggiungono – di grave c’è soprattutto un’intossicazione diffusa e inaccettabile di bambini che frequentano le mense fornite da Q&S. A fare, in parte, chiarezza sull’accaduto è stato l’assessore regionale Simone Bezzini: a scatenare l’intossicazione da salmonella sarebbero stati pasti di farro con pesto e pomodorini forniti alla fine del mese di settembre. In particolare, si ipotizza il mancato o sbagliato lavaggio dei pomodorini consumati crudi. I casi di salmonellosi sono stati 224, dei quali 61 fra i bambini degli asili nido, 51 nelle materne, 106 alle elementari, 4 alle medie, oltre a 21 operatori della stessa Qualità e Servizi. Sono 97 le famiglie che si sono rivolte al Pronto soccorso: 93 al Meyer, 2 al San Jacopo di Pistoia, 2 al Santo Stefano di Prato. Con 26 ricoverati, di cui 24 al Meyer e uno ciascuno negli altri due ospedali. Molte le mense scolastiche coinvolte. Infatti, i casi riguardano 100 residenti a Sesto Fiorentino, 92 a Campi Bisenzio, 8 a Firenze, 6 a Signa, 5 a Barberino di Mugello, 2 a Scandicci e 1, rispettivamente, a Fiesole, Figline e Incisa Valdarno, Fucecchio, Lastra a Signa, Carmignano e Poggibonsi”.
E ancora: “D’altronde, Qualità e Servizi, fra inchieste giudiziarie e cambi di amministratori, negli anni ha subito una metamorfosi rispetto all’idea originaria di società partecipata vicina ai cittadini utenti. Con una diversificazione delle attività che ne ha spostato il focus dall’esclusività delle mense scolastiche ad altre intraprese imprenditoriali. Basti pensare agli innumerevoli catering organizzati per conto dell’amministrazione comunale signese sul nostro territorio: ultimo in ordine di tempo, il servizio di ristorazione al cosiddetto “Convivium” o banchetto medievale”.
“Parallelamente, in coerenza con il sensibile aumento di attività di catering, anche l’assetto societario di Q&S è stato stravolto a colpi di aumenti di capitale. Fino al 2018 i soci pubblici di Q&S erano i Comuni di Sesto fiorentino, Campi Bisenzio e Signa con una partecipazione del 17,314%. Nel 2018, ai Comuni originari, si è aggiunto Calenzano con Signa che ha visto la propria partecipazione scendere al 15%. Nel 2021, con due aumenti di capitale, sono entrati nella compagine sociale i comuni di Carmignano e Barberino del Mugello con la quota di Signa che è scesa al 12%. Infine, almeno per il momento, nel 2024 è stato inglobato nella partecipazione pubblica il Comune di Capannori con Signa che è scesa al 9,8%”.
“Da un’azienda partecipata – concludono i tre consiglieri – che doveva rappresentare il territorio della Piana fiorentina e fornire pasti ai bambini di tre Comuni collegati, si è passati a un’azienda con attività diversificate, con compagine societaria allargata a Comuni con dimensioni, interessi, localizzazioni e prospettive diverse e non componibili; con Signa sempre più ininfluente. In tutto questo, occorre evidenziare come i Comuni che hanno fatto l’investimento originario e costitutivo, necessariamente hanno visto una forte svalutazione del medesimo con l’ingresso e a favore dei nuovi soci”.