Via delle Corti, in 400 per chiedere “più sicurezza e azioni immediate”. Il sindaco: “Servono risorse”

CAMPI BISENZIO – Si sono “dati appuntamento” in 400. Di fronte a quello che era – e resta – il simbolo dell’ultima ondata di maltempo, quella del 14 e 15 marzo scorsi: il muro di contenimento all’argine del Bisenzio in via delle Corti. Sono i campigiani che hanno risposto all’appello lanciato dal Comitato alluvionati campigiani […]

CAMPI BISENZIO – Si sono “dati appuntamento” in 400. Di fronte a quello che era – e resta – il simbolo dell’ultima ondata di maltempo, quella del 14 e 15 marzo scorsi: il muro di contenimento all’argine del Bisenzio in via delle Corti. Sono i campigiani che hanno risposto all’appello lanciato dal Comitato alluvionati campigiani 2023 – Il Racchio. Per chiedere interventi rapidi e sicuri onde evitare che “i cittadini si trovino a fare di nuovo i conti, loro malgrado, con l’acqua in casa, nei garage e negli scantinati ogni volta che piove un po’ più forte”.

E per farlo hanno chiesto alle istituzioni “scelte coraggiose, anche perché dopo l’alluvione del 2023 ci hanno ascoltati solo parzialmente. Adesso basta con le parole, servono fatti concreti. Per questo dobbiamo restare meno in silenzio ed essere più “arrabbiati”. Servono azioni immediate, sia che si parli di lavori, sia che si tratti dei ristori visto che molti di noi hanno avuto solo i 3.000 euro a fronte di danni per decine e decine di migliaia di euro. Soltanto se restiamo uniti e facciamo sentire la nostra voce, riusciremo a ottenere dei risultati concreti”. In via delle Corti erano presenti anche agli altri comitati che fanno parte del coordinamento (via Cetino e via Campanella – Arca di Noè – Santa Maria) oltre a una delegazione del Comitato alluvione Campi 2023. Ed è stata proprio la voce di alcuni cittadini a “rimbombare” in un pomeriggio di fine marzo più freddino del solito. Sono state le loro testimonianze a ribadire, ancora una volta, che la gente ha paura e, “in caso di nuove piogge più violente del solito, non sa cosa aspettarsi”.

Da qui la richiesta di dare fondo a una pulizia ancora più approfondita del sistema fognario ma anche, per esempio, a quella di un piano operativo per orientare i cittadini in caso di maltempo o per sapere quali siano effettivamente le zone più a rischio del territorio in caso di allagamenti. Fino alla rivendicazione di “un presidio Asl che sia davvero all’altezza della situazione per una cittadina di 49.000 abitanti e che ancora oggi, a un anno e mezzo dall’alluvione del 2023, non c’è”.

Presente anche il sindaco Andrea Tagliaferri e, insieme a lui, il presidente del consiglio comunale, Antonio Montelatici l’assessore Simona Pizzirusso e alcuni consiglieri comunali, fra cui Marco Monticelli, presidente della Commissione consiliare sull’alluvione, e Andrea Morreale (Campi a Sinistra): “Servono risorse per mettere in sicurezza il territorio, – ha detto Tagliaferri – serve che arrivino davvero tutti quegli stanziamenti, i “famosi” 100 milioni dell’alluvione del 2023, che ci consentirebbero di intervenire in modo concreto, per prevenire e non farlo in somma urgenza. Oltre a dichiarare lo stato di emergenza nazionale per quanto successo il 14 marzo, ma questa è una richiesta che arriva da tutti i territori colpiti dal maltempo”.