SIGNA – Quella che pubblichiamo oggi è la lettera di un genitore di un bambino autistico. Che conosciamo personalmente e con il quale ci eravamo già confrontanti in passato su altre tematiche, sempre inerenti la salute e i diritti del figlio. E’ così anche questa volta, come dicono chiaramente le parole della e-mail inviata alla nostra redazione, che pubblichiamo integralmente.
“L’autismo non va in vacanza… Come ogni anno, al termine dell’anno scolastico, per molte famiglie con un bambino/ragazzo disabile diventa un calvario. Molti centri estivi rifiutano l’iscrizione di persone disabili, altri centri vincolano la presenza di un educatore totalmente a carico della famiglia, i Comuni non riescono a sostenere le spese dell’educativa. Nei “salotti“ si parla di progetto di vita, ma poi nella praticità non si riescono a progettare due mesi di un anno solare. Tante belle parole sull’inclusione, ma poi la risposta principale che le famiglie ricevono è la seguente: ”Ci dispiace non ci sono i fondi, al massimo possiamo offrire una settimana di educativa”, e le altre 7/8 settimane? Le famiglie rimangono così nella loro disperazione, devono cercare soluzioni alternative, molte rinunciano a una vacanza per poter permettersi un educatore che dia la possibilità al proprio figlio di partecipare a un centro estivo in modo che possa continuare a socializzare. Dove sono le istituzioni? Dove sono le risorse? Ministri e assessori alle pari opportunità e disabilità cosa fate? Alcune associazioni di genitori, tramite raccolta fondi, cercano di sopperire a queste mancanze, ma può un’associazione sostituire il Governo o la Regione? Le giornate passano e l’esclusione da una vita “normale” per molte famiglie, già logorate da una situazione psicologica ed economica, si fa sempre piu difficile
Il genitore di un bambino autistico