D’Agati (M5S): “A Campi Bisenzio c’è una maggioranza “centro destra-sinistra”…”

CAMPI BISENZIO – “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”: questa celebre massima di Agatha Christie calza perfettamente per confermare ciò che abbiamo sempre denunciato: la nostra estromissione dalla maggioranza non è stata un episodio isolato, ma parte di una strategia politica ben precisa”: a dirlo […]

CAMPI BISENZIO – “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”: questa celebre massima di Agatha Christie calza perfettamente per confermare ciò che abbiamo sempre denunciato: la nostra estromissione dalla maggioranza non è stata un episodio isolato, ma parte di una strategia politica ben precisa”: a dirlo è Ernesto D’Agati (M5S), che poi aggiunge: “Il primo indizio è stato la nostra cacciata dalla maggioranza. Un atto che ha violato il rispetto minimo dovuto tra forze alleate, con il passaggio di due consiglieri comunali dal nostro gruppo a quello di Fare Città – che ha reso possibile la nostra esclusione senza ripercussioni sulla tenuta della coalizione”. E ancora: “Il secondo indizio durante l’ultimo consiglio comunale, quando il consigliere Paolo Gandola, candidato sindaco per una coalizione di centrodestra, ha definito il capogruppo di Fare Città, Marco Monticelli, come “uomo di centrodestra”. Nessuna smentita è arrivata da Monticelli, che ha preso la parola subito dopo. Il terzo indizio in occasione della recente visita di Alessandro Tomasi a Campi Bisenzio”.

“A fianco di Tomasi c’è Marco Monticelli. Un gesto che non può più essere minimizzato, né ignorato: chi si mostra apertamente accanto a chi rappresenta una precisa linea politica, ne condivide inevitabilmente il percorso. Con la nostra presenza in maggioranza, non possiamo dire che questo non sarebbe accaduto. Ma avremmo preteso una presa di distanza netta e una condanna pubblica del gesto da parte di tutte le forze politiche della coalizione. Il cuore del problema non è solo un’immagine. È la scelta di non dissociarsi, di rimanere dentro una zona grigia che ora non può più essere negata”.