CARMIGNANO – Una palazzina sormontata da una terrazza panoramica che si staglia sulle colline medicee del Montalbano: è il centro didattico del museo archeologico “Francesco Nicosia”, in via della Chiesa, a pochi passi dal borgo di Artimino. Ambienti fatti per offrire a studiosi, e non solo, la possibilità di sviluppare la ricerca e la conoscenza degli Etruschi, antica progenie toscana, nella quale affondano le radici di Carmignano. Allora entriamo nel centro didattico, dove si respira etrusco e dove tutto richiama, fin dalla cromatura degli arredi, approntati dagli architetti Salvatore Spataro e Paolo Barboni, i colori della terra che racchiude le testimonianze di quel lontano passato: verde, grigio, marrone, sabbia.




L’ingresso, incorniciato da velature, per ammorbidire l’austerità di un luogo fatto per istruirsi e approfondire, dà subito l’idea di cosa è il centro: l’ampio atrio, accogliente e luminoso, funzionerà anche come sede di convegni e conferenze. Su di esso si aprono, ai suoi lati, la sala delle esposizioni e delle mostre e la sala studio, nella quale più propriamente sarà possibile raccogliersi per ricerche e analisi. Al primo piano, la sala con la riproduzione di un’abitazione etrusca, la rappresentazione viva delle loro abitudini e della loro civiltà, l’aula didattica con tutti i supporti informatici, la foresteria, con quattro posti letto, per ospitare esperti e studiosi, la biblioteca, lo scavo didattico. Poi, sopra, la grande terrazza, proiettata verso il borgo di Artimino e le colline che lo circondano. Una superficie complessiva di 720 metri quadrati, con 260 metri quadrati di copertura terrazzata, sorgenti su un’area di 800 metri quadrati: i numeri del centro didattico del museo archeologico. Un investimento totale, nel tempo, di 1,8 milioni di euro, in gran parte finanziati dalla Regione Toscana, che ha impiegato nel progetto circa 1,1 milioni di euro, a cui vanno aggiunti, con il contributo di Chianti Banca, i 90mila circa per gli arredi, pensati ed ideati per accompagnare le atmosfere di ogni singolo ambiente che forma il centro didattico, rispettando la vocazione degli spazi.
Il centro sarà dotato anche di pannelli multifunzioni, che serviranno per allestire e seguire le iniziative promosse nella nuova struttura.
L’inaugurazione venerdì 19 settembre, alle 18. Tante le iniziative che affiancano l’inaugurazione: per due giorni, da venerdì a sabato, il centro ospiterà opere d’arte contemporanea, “Archeologie della fantasia”, selezionate da Stefano Pezzato, responsabile Collezioni e archivi del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, tra le opere donate al museo pratese dal collezionista Carlo Palli. Nel pomeriggio di sabato (alle 15.30), il centro didattico ospiterà “Crea con gli Etruschi”, la mostra di disegni e lavori realizzati dai ragazzi della media Il Pontormo, promossa dal Gruppo archeologico di Carmignano, per celebrare il 20° anniversario dell’apertura al pubblico del tumulo principesco di Montefortini. Sempre sabato 20, dentro la Giornata degli Etruschi istituita dalla Regione Toscana, bambini e ragazzi saranno coinvolti, con tanto di merenda, in laboratori gratuiti. Per l’occasione i ragazzi avranno la possibilità di fare un’esperienza di realtà aumentata a tema etrusco, con visori appositamente acquistati. La presenza di rievocatori del mondo etrusco dell’associazione Antichi popoli occuperà, venerdì 19 e sabato 20 settembre, i due giorni dedicati all’inaugurazione del centro didattico di Artimino.
“Un progetto – dice il sindaco Edoardo Prestanti – che ha suscitato una forte discussione e un forte dibattitto. C’è voluto del tempo, i primi finanziamenti sono del 2007, ma questo lungo percorso non è finito nel nulla, il suo risultato è un’opera bella e utile, che si inserisce in armonia in uno straordinario contesto architettonico e paesaggistico: le nostre colline, la villa medicea “La Ferdinanda”, il borgo di Artimino, la pieve di San Leonardo, Con il centro didattico si completa il sistema archeologico di Artimino, composto dal museo “Francesco Nicosia”, dalle necropoli di Montefortini, dei Boschetti, Prato Rosello, dagli scavi di Pietramarina. In questo passato ci sono le nostre radici. armignano assume un ruolo di primo piano nella diffusione e divulgazione della civiltà etrusca. Una meta di attrazione per giovani, studenti ma anche studiosi e ricercatori. Un territorio che vale la pena di conoscere”.
“La realizzazione del centro didattico – aggiunge l’assessore Monni – viene a conclusione di un itinerario che ha coinvolto tutti gli uffici, che voglio ringraziare per le energie che hanno profuso nel dare finalmente compimento a questo progetto, che nasce in continuità anche con le precedenti Amministrazioni. L’apertura del centro didattico, già con le iniziative previste per la sua inaugurazione, con ragazzi protagonisti e collezioni artistiche, intende portare il mondo degli Etruschi nella contemporaneità, di far vivere le nostre radici nell’attualità odierna”.
“Il centro didattico – conclude Maria Chiara Bettini, direttrice del museo archeologico – è una costola del museo archeologico, è il compimento del parco archeologico. Un luogo per ampliare l’attività – mostre, conferenze, incontri, laboratori – che già svolgevamo, ma che ora trova spazi dove poter articolarsi in maniera ancora più estesa. Tra l’altro la sua apertura, e le conferenze che abbiamo già previsto, si inseriscono in quel “Progetti Etruschi” 1985 – 2025 della Regione Toscana, di cui è parte il museo, tutta l’area archeologica ed ora il centro didattico, Le iniziative per l’inaugurazione sono solo un’anticipazione delle attività e del funzionamento del centro didattico”.