CAMPI BISENZIO – Cittadini, partiti politici, associazioni e realtà del territorio promuovono per lunedì 22 settembre alle 20.45, con ritrovo in piazza Gramsci, una fiaccolata per la pace nella Striscia di Gaza, per chiedere la fine di questo drammatico genocidio e ricordare le troppe vittime civili del conflitto. “L’iniziativa – si legge in una nota – nasce dal bisogno urgente di esprimere vicinanza umana e solidarietà alle popolazioni colpite, e di ribadire con forza che la guerra non può essere mai una risposta, soprattutto quando colpisce indiscriminatamente civili, bambini, famiglie. Accendiamo una luce contro la guerra, l’odio e l’indifferenza. La fiaccolata sarà un momento di raccoglimento e di testimonianza per chiedere il rispetto dei diritti umani, il cessate il fuoco immediato e un impegno concreto per una pace giusta e duratura da parte di tutta la comunità internazionale. L’appello è rivolto a tutta la cittadinanza: cammineremo insieme con una candela per dire no alla guerra e sì alla dignità e al rispetto di ogni vita umana”.
Il Partito della Rifondazione Comunista della Piana fiorentina aderisce alla fiaccolata di lunedì 22: “Per noi la solidarietà internazionale non è un fatto formale, ma una scelta politica e di parte. Per questo ogni iniziativa che dia voce alla richiesta di cessare il fuoco immediato, di fermare i bombardamenti e di garantire giustizia al popolo palestinese vedrà la nostra adesione e la nostra presenza attiva. Tuttavia non possiamo tacere una contraddizione evidente: non si può essere “per la pace” nelle piazze e contemporaneamente sostenere in Parlamento europeo i piani di riarmo miliardari e la politica di guerra del governo e della Nato. Non si può pretendere di essere credibili se da un lato si piangono le vittime di Gaza e dall’altro si alimenta il business delle armi e l’escalation militare globale. È tempo di scegliere con chiarezza da che parte stare. Rifondazione Comunista è e sarà sempre dalla parte dei palestinesi contro l’oppressore colonialista, dalla parte delle vittime dei bombardamenti e contro chi li giustifica, dalla parte della pace e della giustizia sociale contro la logica della guerra e del profitto”.
