Carmignano inaugura il Centro didattico del Museo archeologico di Artimino

CARMIGNANO – L’orgoglio, la soddisfazione, ma anche la consapevolezza, dopo un percorso non facile, passato anche da fallimenti delle imprese incaricate, “di avere creato una struttura che proietta Carmignano tra le realtà leader degli studi Etruschi”; c’è stato tutto questo, nel pomeriggio di ieri sera, venerdì 19 settembre, dietro il taglio del nastro del sindaco […]

CARMIGNANO – L’orgoglio, la soddisfazione, ma anche la consapevolezza, dopo un percorso non facile, passato anche da fallimenti delle imprese incaricate, “di avere creato una struttura che proietta Carmignano tra le realtà leader degli studi Etruschi”; c’è stato tutto questo, nel pomeriggio di ieri sera, venerdì 19 settembre, dietro il taglio del nastro del sindaco Edoardo Prestanti, circondato da tutti i componenti della giunta e degli uffici comunali “che hanno contribuito a portare a termine il progetto”, con il quale si è inaugurato il centro didattico del museo archeologico “Francesco Nicosia”.

L’anello mancante, per dirla con la direttrice del museo Maria Chiara Bettini, che ha ricevuto dall’amministrazione e dalle mani del sindaco un riconoscimento speciale “per la dedizione nella realizzazione del centro”, del parco archeologico di Carmignano formato dal museo di Artimino, da quattro aree (il tumulo di Montefortini, la tomba dei Boschetti, la necropoli di Prato Rosello, il sito di Pietramarina), e ora dal centro didattico, posto a due passi dal borgo medievale, incastonato tra questo e la pieve di San Leonardo, in uno scenario paesaggistico straordinario.

“Uno spazio bello, in luoghi belli”, che “qualifica l’intero territorio dei Comuni medicei”, nel saluto del consigliere Marco Martini in rappresentanza della Regione (alla cerimonia inaugurale hanno presenziato anche il sindaco di Poggio a Caiano Riccardo Palandri e di Signa Giampiero Fossi), consacrato dal professor Giuseppe Sassatelli, un’autorità in materia, presidente dell’Istituto nazionale di studi etruschi: “Il centro didattico di Artimino è in sintonia con la missione dell’istituto, che raccoglie tutti i principali esponenti della comunità scientifica ma svolge anche un’attività ben oltre gli esperti. Il centro didattico di Artimino è un laboratorio che fa una cosa che in Italia si fa sempre meno: l’educazione al patrimonio verso i giovani”.

E’ questo lo scopo del centro, illustrato anche dall’assessore alla cultura Maria Cristina Monni, “rendere contemporanea questa nostra civiltà antica”. E nelle due giornate etrusche di inaugurazione, non a caso, si sono inserite le opere della collezione di Carlo Palli selezionate da Stefano Pezzato, responsabile collezioni del Centro Pecci di Prato. Anche loro presenti all’inaugurazione, con gli architetti degli arredi (Salvatore Spataro e Paolo Barboni), con i componenti (in gran numero all’inaugurazione) del Gruppo archeologico di Carmignano ringraziati dall’assessore Monni insieme ai  funzionari degli uffici comunali (cultura in primis, ma anche ragioneria e segreteria generale), e con un pensiero che la direttrice Bettini ha voluto riservare anche a Valter Fattorino e Annalisa Ansiati, per l’aiuto prestato ad allestire gli scavi didattici.