SIGNA – “Ho conosciuto me stesso”: è questo il titolo del libro scritto da marco Gonfia e da oggi acquistabile sia in libreria che on line. 144 pagine che segnano il suo debutto come scrittore. Un romanzo, come spiega egli stesso, che “non parla di lui, ma che gli ha permesso di sfogarsi ed emozionarsi”. Il protagonista del libro è Matteo, un uomo che dalla vita in pratica ha avuto tutto: una moglie che ama, un figlio che lo riempie d’orgoglio e il lavoro che ha sempre desiderato. Ma dentro di lui si nasconde un mondo di cicatrici invisibili, di domande
irrisolte, di dubbi che fanno male. Solchi che lo condizionano e che lo fanno sentire costantemente un oggetto incompiuto. Questo peso lo porta a sprofondare, riuscirà a trovare dentro di sé la forza di rialzarsi? Un percorso fatto di sogni, di crisi e di rinascita che ti farà ridere, piangere, riflettere, sognare ed emozionare. “Questo libro – dice Gonfia – non si legge: si ascolta, si respira, si vive”. Anche Marco, 32 anni, diciannove dei quali passati al fianco di Martina, sua moglie e madre dei loro due figli, Edoardo 10 anni e Niccolò 6 anni, deve molto a lei, a partire da ciò che ha fatto per lui “negli anni della scuola quando veniva bullizzato”. Esperienze dure ma che lo hanno portato a farsi una buona scorza e ad avere tanta voglia di “sfogare” i suoi pensieri su carta.
“Ho conosciuto me stesso”, insomma, vuole essere un viaggio biografico fra le cicatrici invisibili che il passato lascia dentro di noi. Con uno stile intimo e riflessivo, l’autore trasforma i solchi più profondi in ponti di rinascita. Già fissata la prima presentazione, il prossimo 3 ottobre al “Ristoro dell’arte” a Signa alle 19. Quella l’occasione migliore per entrare subito in contatto con un libro che affronta temi universali come il trauma, la resilienza e le dinamiche familiari. Tematiche a cui Gonfia offre una prospettiva autentica e toccante, capace di risuonare con lettori di ogni età. Il libro si distingue per la sua capacità di trasformare il dolore in consapevolezza, e per la voce originale che lo attraversa. Molti lettori si emozioneranno perché si rivedranno in Matteo, un uomo che all’apparenza ha una vita perfetta, ma che si sente costantemente un oggetto incompiuto, come la maggior parte di noi.