CARMIGNANO – La sperimentazione continua. E così la protezione dei fichi dal punteruolo nero (aclees taiwanensis), il coleottero che attacca le piante: il Comune e l’associazione Produttori fichi secchi di Carmignano, che vanta 15 imprese, hanno rinnovato la convenzione per la concessione, per altri tre anni, di un terreno su cui testare procedure e prodotti per contrastare il parassita e salvaguardare la coltivazione.
“Una scelta importante”, la definisce il rinnovo la presidente dell’associazione produttori Azzurra Del Lucchese, che aggiunge: “Un grande appoggio, che viene dato alla tutela di un prodotto tipico del nostro territorio”. Da tre anni circa, infatti, su un appezzamento pubblico, a Comeana, le Università di Firenze e Pisa, e i loro ricercatori, conducono analisi per ostacolare la diffusione del punteruolo nero, con risultati apprezzabili: “Abbiamo verificato – spiega Barbara Conti, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Pisa – l’uso di sostanze fortificanti, dalle evidenze avute la pianta di fico risulta più resistente”. Prodotti biologici, come attesta anche la convenzione sottoscritta fra produttori e amministrazione comunale, laddove descrive lo scopo delle prove: “La valutazione dell’attività biocida di prodotti commerciali autorizzati in agricoltura biologica”.

“Il fico secco – spiega l’assessore allo sviluppo economico Dario Di Giacomo – è un bene pubblico, in quanto prodotto e in quanto espressione delle tradizioni e della cultura agricola del nostro territorio£. Due sono i progetti in corso nel campo di Comeana: “Del primo si è detto, concerne prodotti fortificanti, il secondo, – dice ancora la professoressa Conti – riguarda la sperimentazione di trappole con sostanze olfattivamente attrattive per gli insetti”. Il punteruolo nero è un parassita specifico del fico, la cui popolazione, al parere di esperti e ricercatori, non può essere completamente eliminata perché si annida nel legno. Sia come sia, i due atenei hanno presentato all’Unione europea due nuovi progetti, da condurre sempre a Carmignano, aventi il medesimo obiettivo: proteggere la pianta del fico dalle aggressioni dell’aclees taiwanensis, più volgarmente conosciuto come punteruolo nero.
Una vetrina per Carmignano, che annualmente produce 10-12 quintali di fichi secchi, molto noti in regione e in Italia, ma apprezzati anche all’estero, fino a latitudini inglesi e statunitensi. “Un valore aggiunto, – conclude il sindaco Edoardo Prestanti – Carmignano è tante cose: arte, cultura, storia, paesaggio. Ma anche produzioni agricole d’eccellenza: vino, olio e fichi secchi”. Una produzione che l’associazione, con il patrocinio del Comune, ogni anno esibisce nella mostra mercato “Benvenuto Fico secco”, la cui 18° edizione (in collaborazione con Pro Loco, Federazione sommelier albergatori) è in programma domenica 19 ottobre.