Alluvione, Gemelli e Zoppini (FdI): “Giani dopo due anni senza vergogna”

FIRENZE – “È una vergogna che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e che l’assessore all’ambiente Monia Monni ancora una volta sull’alluvione del 2023 stravolgano la realtà, tentando di virare le proprie responsabilità sul governo, salvo poi chiedere una proroga allo stato d’emergenza”: a dirlo, in una nota, sono i consiglieri regionali eletti di […]

FIRENZE – “È una vergogna che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e che l’assessore all’ambiente Monia Monni ancora una volta sull’alluvione del 2023 stravolgano la realtà, tentando di virare le proprie responsabilità sul governo, salvo poi chiedere una proroga allo stato d’emergenza”: a dirlo, in una nota, sono i consiglieri regionali eletti di Fratelli d’Italia, Claudio Gemelli e Matteo Zoppini, che poi aggiungono: “Sono passati due lunghi anni da quei tragici eventi ed è a causa dei ritardi e della disorganizzazione della struttura commissariale, di cui Giani è a capo, che i ristori alle famiglie hanno stentato drammaticamente ad arrivare, nonostante il governo avesse stanziato le risorse per i rimborsi da un anno e mezzo. Oggi il governatore della Toscana snocciola i numeri delle domande come se fosse un proprio merito; giova ricordargli che è grazie alle nostre continue sollecitazioni che, da sole 269 accolte nel giugno scorso, oggi sono più di mille. Un’accelerata che è avvenuta proprio in concomitanza con il finale di campagna elettorale e solo dopo nostre denunce, alle quali però Giani ha risposto dando la colpa una volta ai comuni, una volta alla burocrazia e un’altra ancora al governo. In realtà, ed è evidente, i ritardi erano dovuti al fatto che tutti fossero impegnati a fare campagna elettorale, invece che a vagliare le domande degli alluvionati. Gestire con queste modalità un dramma che ha colpito famiglie e imprese è inaccettabile e serve a dimostrare solo quanto Giani abbia scelto, e continui a farlo, strategie mediatiche dello scaricabarile e della propaganda da campagna elettorale, invece che mettersi a lavorare per i propri cittadini”.