Aeroporto. Il ricorso al Tar dei sindaci: le motivazioni

SESTO FIORENTINO – Questa pista “non s’ha da fare” e i sindaci della Piana fiorentina e del pratese ricorrono al Tar. Questa mattina nel Municipio di Sesto Fiorentino si sono riuniti la vicesindaca Claudia Pecchioli e i sindaci di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri, di Carmignano Edoardo Prestanti, di Calenzano Giuseppe Carovani e di Poggio a […]

SESTO FIORENTINO – Questa pista “non s’ha da fare” e i sindaci della Piana fiorentina e del pratese ricorrono al Tar. Questa mattina nel Municipio di Sesto Fiorentino si sono riuniti la vicesindaca Claudia Pecchioli e i sindaci di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri, di Carmignano Edoardo Prestanti, di Calenzano Giuseppe Carovani e di Poggio a Caiano Riccardo Palandri per spiegare le ragioni del ricorso al Tar. In totale per le amministrazioni comunali sono quattro i ricorsi al Tar: Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Provincia di Prato, mentre i Comuni di Calenzano, Carmignano e Poggio a Caiano presentano un unico ricorso. A legare i sindaci di Comuni di espressione politica diversa, la necessità di tutelare il territorio ed evitare il rischio idraulico.

“A prescindere da quelle che possono essere le politiche di ogni singolo comune dobbiamo essere uniti per l’aiuto al cittadino e tutto quello che non è funzionale. – precisa Palandri sindaco di Poggio a Caiano – Voglio aggiungere due punti: nella nostra zona abbiamo delle bellissime ville medicee e dobbiamo tutelare il patrimonio che ci tramandiamo da anni e non possiamo vedere disturbato da un aeroporto che ha poco senso: due in fondo il rischio idrogeologico a cui dobbiamo pensare e il terzo: faccio una valutazione più globale del sistema non esistono più aeroporti all’interno delle città, ma devono essere costruiti all’esterno per non dare problemi alla popolazione e alla fauna e a tutto il territorio”.

“Tutte le amministrazioni che parteciperanno a questo ricorso al Tar sono amministrazioni trasversalmente dal punto di vista politico – precisa il sindaco Andrea Tagliaferri di Campi Bisenzio – e questo per dire che questa struttura su questo territorio non ci deve stare siamo fiduciosi che con questo riorso al Tar riusciremo a spiegare le nostre motivazioni che sono di merito e di metodo che ci porteranno a vincere questa battaglia”. Il progetto, sostengono i sindaci, è ormai superato. “È un progetto antistorico – afferma il primo cittadino di Calenzano Giuseppe Carovani – Basta guardare una foto aerea ci si rende conto che la pianificazione urbanistica aveva cercato di mantenere un equilibrio tra le aree urbanizzate di sviluppo residenziale e produttivo e le aree invece da mantenere come elemento di riequilibrio ambientale tra questa la Piana Fiorentina che era destinata storicamente ad ospitare il parco agricolo della Piana. Poi ad un certo punto intorno al 2010 si è cambiato le carte in tavola e questa parte da preservare va utilizzata per farci una nuova infrastruttura e no grazie. Perchè siamo un territorio densamente infrastrutturato e densamente popolato e con tante attività e non possiamo sopportare un ulteriore carico di questo tipo”. 

Il progetto della pista viene giudicato come un elemento novecentesco. “Crediamo di dover ribaltare questo paradigma novecentesco – afferma Edoardo Prestanti, sindaco di Carmignano – che ha dimostrato tutti i suoi limiti con le due alluvioni, quindi dire un no a questa infrastruttura significa dire un sì allo sviluppo sostenibile di tutta la piana che tenga conto delle realta innovative che chiedono tutela. Pensate a quante aziende colpite C’è poi tutto il tema del tuismo: non si deve basare sull’overturism che sta accompagnando tante problematiche ma si deve lavorare su un turismo lento che è in crescita in tutta Europa che possiamo intercettare anche noi in Toscana. Dobbiamo lavorare ad un modello che tenga insieme lo sviluppo economico, la crescita occupazionale ed economica ma anche la sostenibilità: sono inscindibili. Non volerlo capire significa perseguire una strada che sta mostrando tutti i suoi limiti”.

“La nostra posizione è sempre la stessa – dice la vicesindaca facente funzione di sindaco Pecchioli – e cioè dire che l’allungamento della pista è un progetto sbagliato che ha un impatto importante sui nostri territori e la Piana di Sesto e del pratese: deve rimanere un vuoto in mezzo a tanti pieni, in mezzo a un territorio che ha tante costruzioni. Il Comune di Sesto tanti anni fa fece la scelta urbanistica che fu dirompente in quel momento di cessare tutte le costruzioni in collina”.