FIRENZE – “Sempre vicino a iniziative sociali, di cultura sportiva e di solidarietà, con una importante carriera che testimonia il qualificato lavoro svolto in campo calcistico ma anche per la bellezza, serietà e trasparenza della sua persona esempio per i più giovani e per tutti noi”. Con questa motivazione Cesare Prandelli ha ricevuto il premio “Sport Città Metropolitana di Firenze” del club Panathlon Firenze Medicea dalle mani del presidente Fabio Cannone e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. La cerimonia si è svolta a Villa Viviani alla presenza dell’assessore allo sport del Comune di Firenze, Letizia Perini, del delegato allo sport della Città metropolitana Nicola Armentano, del presidente del Coni Toscana Simone Cardullo, di Paolo Mangini, presidente del Comitato Regionale Toscana della Lega Nazionale Dilettanti accompagnato dal consigliere regionale Roberto Bellocci, del direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano Maurizio Francini, di Francesco Conforti, presidente nazionale ANSMeS, e tante altre importanti figure del mondo associativo e istituzionale della Città metropolitana.
Il Panathlon International, infatti, è un’associazione con finalità etiche e culturali che si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport, dove l’attività sportiva è intesa quale strumento di formazione della persona e veicolo di solidarietà tra uomini e popoli. Il club Firenze Medicea è nato nel 2022 e ha istituito fin da subito questo riconoscimento per valorizzare quanti si siano distinti per meriti sportivi ma non solo nell’ambito del territorio di riferimento. Nelle precedenti edizioni il premio era stato assegnato al patron del Bisonte Volley Wanny Di Filippo e a Federica Cappelletti, presidente della serie A femminile. Al momento della consegna del premio, l’ex Ct della Nazionale, intervistato dalla giornalista Simona Bellocci, ha avuto modo di dire come abbia ricevuto “dal calcio molto più di quanto abbia dato. Perché da ragazzino avevo questa grande passione, che poi è diventata il mio lavoro”.
E ancora: “Tanti anni fa il calcio era considerato un passatempo per quelli che non sapevano coniugare i verbi o che non studiavano, io avevo una mamma che mi dava gli scarpini per giocare solo se gli portavo un 6 a casa”, ha aggiunto parlando dei valori da trasmettere ai giovani da allenatore. “L’obiettivo dei ragazzi deve essere quello di crescere dal punto di vista tecnico, ma anche comportamentale, perché magari non diventeranno dei campioni, ma diventeranno delle persone per bene”. Sull’epoca Della Valle il mister è stato chiaro: “La Fiorentina era gestita da una famiglia per bene, con dei valori importanti e ci siamo trovati in un momento nel quale la città aveva bisogno di una squadra che la rappresentasse. Fu la famiglia Della Valle che mi propose il famoso “terzo tempo”, ma… i tempi non erano maturi”.
Di Firenze, città nella quale ha scelto di vivere, ha detto che “è unica in Italia, una città dove dalla mattina alla sera parlano di calcio dal bambino al nonno. Sono stati anni meravigliosi, in cui forse potevamo sognare qualcosa in più. Io sono stato testimone di Della Valle quando disse “guarda questo è il progetto del nuovo stadio. Se mi fanno fare lo stadio vinciamo lo scudetto. Io sono rimasto a Firenze anche per quel motivo”. Per poi concludere: “Ho un bellissimo rapporto con la città e con i tifosi. I fiorentini non vanno capiti, ma amati”.
“La Fiorentina – ha detto il presidente Giani – che ha fatto scuola in Italia per come si è affermata e Prandelli è diventato un punto di riferimento tanto da essere nominato Commissario tecnico della nazionale di calcio, quanto di più e meglio a cui può aspirare un allenatore. Prandelli poi lo ricordiamo per la sua umanità, per la capacità di legare i tifosi con la dirigenza della squadra, con le istituzioni e con la città dove si è inserito benissimo. E quindi l’occasione di essere premiati dal Panathlon, l’istituzione della cultura sportiva più importante, è davvero una soddisfazione per tutti. Un amarcord ma che ci lascia tanta speranza per il futuro”.