Alluvione, Giani e Monni: “Per la ricostruzione servono 1 miliardo e 700 milioni”. La questione dei ristori

FIRENZE – Servono quasi 2 miliardi di euro, 1.734.341.189 per la precisione, per ridare fiato ai territori colpiti dall’alluvione del 2 novembre. A tanto ammonta la ricognizione del fabbisogno finanziario complessivo trasmessa dal presidente Eugenio Giani, Commissario delegato per l’emergenza, al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri. E’ questo il fabbisogno […]

FIRENZE – Servono quasi 2 miliardi di euro, 1.734.341.189 per la precisione, per ridare fiato ai territori colpiti dall’alluvione del 2 novembre. A tanto ammonta la ricognizione del fabbisogno finanziario complessivo trasmessa dal presidente Eugenio Giani, Commissario delegato per l’emergenza, al Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri. E’ questo il fabbisogno valutato come necessario per il superamento del contesto emergenziale nelle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato e, per le ulteriori ed eccezionali avverse condizioni meteorologiche verificatesi nel territorio delle province di Massa e Carrara, a partire dal 29 ottobre 2023. Questa richiesta va ad aggiungersi ai 33,7 milioni di euro stanziati con le delibere del Consiglio dei Ministri del 3 novembre, del 5 dicembre e del 28 dicembre 2023 che sono stati usati per dare copertura finanziaria in parte agli interventi di primo soccorso e assistenza alla popolazione, spese funebri e una prima parte delle somme urgenze (oltre 30 milioni)

Le linee della ripartenza con i fabbisogni economici necessari ai territori per ripartire, sono state presentate stamani dal presidente Eugenio Giani insieme all’assessore alla protezione civile Monia Monni, al direttore Giovanni Massini. Erano presenti anche il sindaco di Campi Bisenzio Andrea Tagliaferri e Primo Bosi, sindaco di Vaiano. Nel dettaglio il fabbisogno è così suddiviso: 1,465 milioni per le misure e gli interventi di primo soccorso e assistenza alla popolazione, rimborsi per le spese dei soccorritori ed, in particolare, per il contributo di autonoma sistemazione (Cas); 81 milioni per dare completa copertura finanziaria alle somme urgenze e interventi urgenti per interventi di ripristino della funzionalità delle opere idrauliche, delle infrastrutture viarie, delle reti di servizi e sottoservizi nonché per le attività di gestione dei rifiuti, del materiale vegetale, alluvionale delle terre e rocce da scavo prodotte dagli eventi; 45 milioni e 640.000 euro quale importo complessivo necessario per: la copertura finanziaria degli interventi ed attività messe in atto dai gestori dei servizi ambientali per la pulizia e la gestione dei materiali alluvionali e dei sedimenti alluvionali; 494 milioni di cui circa 66 milioni (29 per i cittadini, 37 per le attività produttive) sono il cosiddetto “immediato sostegno”, ovvero i 5.000 euro per le famiglie e 20.000 euro per le attività produttive: “Questi due contributi – ha precisato il direttore Massini – non saranno gli unici che ci saranno, perché la richiesta e in genere anche la risposta da parte del governo è su tutti i 494 milioni di danni, con il metodo di calcolo che ci chiede il governo, per i cittadini e attività produttive”; 1,1 miliardi sono gli interventi di riduzione del rischio residuo, che sono quelli che servono a garantire al territorio un ripristino del livello di sicurezza ante evento e per quanto possibile ridurlo.

Il direttore Massini si è soffermato sul funzionamento dei sostegni alle famiglie: “Faccio un esempio: se una famiglia ha dichiarato un danno di 50.000 euro, ora riceverà 3.000 euro dalla Regione Toscana, a breve dovrebbe ricevere 5.000 euro dell’immediato sostegno da parte del Governo, con tempi un po’ più lunghi un ulteriore quota per avvicinarsi ai 50.000 euro che ha speso di ricognizione. Quindi i ristori non si fermano con 3.000 più i 5.000 euro a oggi disponibili, ma andranno avanti, in genere purtroppo con tempi più lunghi, anche di ulteriori ristori per arrivare fino a quasi una buona parte dei danni che ciascuna famiglia o attività produttiva ha subito. Dunque non è vero che dopo i primi 5.000 euro non ci saranno più forme di sostegno”.

“Oggi prentiamo la relazione trimestrale che, come commissario all’emergenza, avevo il dovere di fare entro tre mesi dalla pubblicazione della mia nomina, l’11 novembre, – ha spiegato Giani – entro un mese dovevo fare la prima sommaria individuazione dei danni per favorire l’afflusso di risorse da parte dello Stato, cosa che puntualmente ho fatto l’11 dicembre e oggi, 90 giorni dopo, il 9 di febbraio, ho presentato la relazione trimestrale dopo un attenta ricognizione dei fabbisogni”. 

“Abbiamo chiuso la fase di ricognizione assegnata alle competenze del Commissario Giani, – ha detto l’assessore Monni – le cifre che riassumono il quadro sono: somme urgenze 162 milioni; danni famiglie e imprese 494 milioni e opere per la riduzione del rischio residuo 1 miliardo e 100 milioni. Voglio soffermarmi su quest’ultima voce. Sarà una grande opera di ricostruzione che ci vedrà impegnati a progettare opere capaci di ridurre il rischio causato da eventi estremamente più severi di quelli sui quali si fonda la pianificazione”.