Aria più pulita a Firenze (e nella Piana), gli inquinanti crollano del 20% con tramvie e mobilità sostenibile

FIRENZE – Crolla la concentrazione di inquinanti da biossido di azoto e Pm10 a Firenze e nell’agglomerato urbano (che comprende tutta la Piana), che negli ultimi cinque anni ha fatto registrare un -20% grazie alle tramvie e agli interventi per la mobilità sostenibile. È quanto emerge a chiusura della “Settimana europea della mobilità” dai dati […]

FIRENZE – Crolla la concentrazione di inquinanti da biossido di azoto e Pm10 a Firenze e nell’agglomerato urbano (che comprende tutta la Piana), che negli ultimi cinque anni ha fatto registrare un -20% grazie alle tramvie e agli interventi per la mobilità sostenibile. È quanto emerge a chiusura della “Settimana europea della mobilità” dai dati estrapolati dai rapporti annuali sulla qualità dell’aria realizzati da Arpat. Sul biossido d’azoto, i dati della centralina di Signa, entrata in funzione nel 2014, confrontati con quelli del 2019 evidenziano un calo del 20%, confermati dalla centralina di Firenze-Mosse e dalle riduzioni nelle altre stazioni che sono state del 13% a Settignano, del 5% a Bassi, del 14% a Gramsci e del 7% a Scandicci. “Se si considerano poi gli sforamenti annuali, – si legge in una nota del Comune di Firenze – dal 2014 il numero non è mai stato superato né nelle centraline urbane fondo, né in quelle urbane traffico. Nel 2019 il minore numero di superamenti è stato registrato nella centralina di Boboli (quattro) e il maggior numero nella centralina UT di viale Gramsci (13), dati anche questi ampiamente inferiori al limite di 35 giorni/anno”.

La qualità dell’aria nell’agglomerato di Firenze, costituito dai Comuni di Firenze, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa, Signa, è monitorata da sette stazioni di misura (una stazione sub urbana FI-Settignano, quattro stazioni urbane-fondo FI-Boboli, FI-Bassi, FI-Scandicci, FI-Signa e due stazioni urbane-traffico FI-Gramsci e FI-Mosse).

“Recenti studi affermano che il contagio da Covid 19 si è diffuso più velocemente nelle zone maggiormente inquinate – ha detto l’assessore all’ambiente del Comune di Firenze Cecilia Del Re a chiusura della Settimana europea della mobilità – e i dati sul miglioramento della qualità dell’aria nell’agglomerato di Firenze incoraggiano le politiche intraprese in questi anni, nonché l’importanza di continuare a lavorare su questi temi. Dalle due linee di tramvia inaugurate lo scorso anno, a quelle da realizzare, dagli investimenti sul potenziamento e raccordo delle piste ciclabili, alle centinaia di colonnine elettriche di ricarica presenti in città, al car sharing, bike sharing, taxi elettrici e alla nuova flotta di bus ibridi ed elettrici: tutti interventi che si inseriscono in una visione di città sempre più incentrata sulla sostenibilità come leva per programmare le scelte. Una città che punta a ridurre le emissioni, incrementando al tempo stesso e in modo deciso la presenza di verde, con il piano del verde che sarà al centro dello sviluppo urbanistico della città nei prossimi anni”.