SESTO FIORENTINO – “Le elezioni regionali consegnano un risultato inequivocabile: per la Lega è stata una tornata elettorale disastrosa, in Toscana, a Sesto Fiorentino e in generale in tutto il territorio. È doveroso riconoscerlo con onestà e con spirito autocritico”. È quanto afferma in una nota il capogruppo della Lega Daniele Brunori il giorno dopo le elezioni regionali. “Mi preme però ringraziare e fare i complimenti ai nostri candidati – prosegue Brunori – in particolare Roberto Abate e Letizia Marchese, che la nostra sezione ha convintamente sostenuto. A loro va il merito di aver raccolto oltre il 90% di tutte le preferenze ottenute dalla Lega, di cui circa la metà proprio a Sesto, a conferma dell’ottimo lavoro svolto dal gruppo locale in questi anni. Certo, il partito oggi non ‘tira’ più. E ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, a partire dal sottoscritto, che farà le opportune riflessioni anche riguardo a una guida regionale deleteria, che ha fallito non solo nel risultato, ma, forse ancor di più, nell’approccio, nei temi e nei toni”.
Brunori ripercorre l’inizio della campagna elettorale della Lega. “Già dall’inizio della campagna non avevo condiviso certe impostazioni, ed è per questo che avevo scelto di non candidarmi e di prendere le distanze da alcune uscite improvvide. – precisa Brunori – Non tutto, però, è da buttare. Il risultato dei nostri candidati locali è più che positivo, e il centrodestra nel suo complesso mantiene i voti di cinque anni fa, con una semplice ridistribuzione interna che favorisce Fratelli d’Italia”. Secondo Brunori “il dato politico più interessante, tuttavia, è un altro: Sesto Fiorentino è ormai un caso unico in Toscana e in Italia, un’isola della sinistra radicale, con il 37% ad Alleanza Verdi e Sinistra”.
“Un risultato – precisa Brunori – che si spiega chiaramente con il successo personale del sindaco Lorenzo Falchi, capace di ipnotizzare politicamente la città e di farsi premiare nonostante tutto. Nonostante lasci il Comune prima della fine del mandato. Nonostante sostenga un governatore da sempre favorevole alla nuova pista di Peretola. Nonostante sia alleato con chi vuole quotare in borsa la multiutility, E soprattutto nonostante lasci una città sempre più spenta, priva di vitalità e meno sicura. Eppure, nulla di tutto questo pare aver scalfito l’aura di consenso che lo circonda. Siamo in pieno ‘falchismo’, anzi, al suo apice”.