CAMPI BISENZIO – “Spazio ai disabili. I più deboli meritano il meglio, non le briciole”: queste le parole riportate sullo striscione tenuto fra le mani dai familiari degli utenti della salute mentale adulti, riuniti nell’Associazione Fenice Familiari Salute Mentale, di fronte a quella che era la Asl di via Rossini. “A un anno dall’alluvione, infatti, il Distretto che ospitava alcuni dei servizi sanitari più importanti per la città è rimasto chiuso”. E, insieme a questo, anche il Centro di salute mentale, un punto di riferimento per i tremila pazienti seguiti (250 la settimana) e le loro famiglie, tutti residenti nei Comuni di Campi Bisenzio, Calenzano e Signa.
Senza dimenticare i circa 30 operatori fra psichiatri, psicologi, infermieri, operatori socio sanitari, assistenti sociali, educatori professionali e specializzandi provenienti dalle scuole di psichiatria o di psicoterapia che seguivano costantemente i pazienti, in media, giornalmente, 10-12 operatori multiprofessionali. Da novembre dell’anno scorso, quindi, le persone che frequentavano il Centro di via Rossini sono state dislocate in parte presso alcuni locali della Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio e in parte a Signa, in via La Pira, in quello che una volta era il Distretto sanitario.
“La salute mentale, – hanno detto in coro – a differenza di altre branche della medicina, non necessita di costosi macchinari elettromedicali, ma ha bisogno di locali adeguati in dimensione e organizzazione che consentano di eseguire le proprie attività di cura nel rispetto della sicurezza dei pazienti, dei lavoratori e la relativa tutela della privacy”. E ancora: “Gli spazi attuali, invece, sono sottodimensionati, male organizzati e, oltre a limitare le funzioni del CSM, comportano un incremento dei livelli di rischio e pericolosità nelle situazioni di crisi, agitazione o violenza, peraltro sempre possibili in salute mentale, oltre a ridurre pericolosamente la possibilità di contenerli”.
Per poi aggiungere: “Il CSM deve comunque continuare a lavorare tutti i giorni, affrontare le numerose richieste che arrivano, sempre maggiori perché il disagio mentale è in crescita e le cronache lo attestano, lavorando oltre i limiti imposti dalle condizioni organizzative e preservando operatori e utenti dalle aumentate condizioni di rischio”. A dare qualche risposta ci ha provato l’assessore al sociale del Comune di Campi Bisenzio, Lorenzo Ballerini (presente anche l’assessore al sociale calenzanese, Simona Pieri): “E’ già stata formalizzata alla Asl una richiesta per la disponibilità di altri locali nella sede della Pubblica Assistenza, adesso la palla passa all’azienda sanitaria, che i familiari potrebbero sollecitare a dare una risposta in tempi rapidi. Ci tengo inoltre a sottolineare che tutti i servizi socio-sanitari attivi prima del 2 novembre 2023 in via Rossini a oggi, seppure in sedi diverse, sono tutti in funzione”.
Qualche altra risposta, tuttavia, potrebbe arrivare dall’incontro fissato per il prossimo 8 novembre a Signa: “Proprio venerdì sera – concludono i familiari – ci è arrivata una e-mail da parte del Comune di Signa che fa seguito a un incontro avuto con il sindaco Giampiero Fossi a settembre. E che, con l’assessore Quaresima, ha fissato questo appuntamento a cui saremo presenti insieme alla Società della salute e ai rappresentanti delle tre amministrazioni comunali”.