CAMPI BISENZIO – Se “Un altro volo sarà possibile”, per riprendere il tema dell’assemblea no aeroporto di mercoledì sera al Teatrodante Carlo Monni, lo dirà il futuro. Sarà gennaio, infatti, il mese in cui i Comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Poggio a Caiano e Sesto Fiorentino impugneranno di fronte alla giustizia amministrativa il decreto di Via del nuovo aeroporto di Firenze. Lo hanno annunciato i rispettivi sindaci (Giuseppe Carovani, Andrea Tagliaferri, Edoardo Prestanti, Riccardo Palandri e il vicesindaco Claudia Pecchioli). Presenti anche Comune (con il consigliere Francesco Auletta, insieme ai sindaci nella foto) e Provincia di Pisa e Provincia di Prato, il presidente Vas Vita Ambiente Salute Gianfranco Ciulli e i legali che, di fatto, si occuperanno di presentare il ricorso. Insieme a loro, collegati in remoto, perché impegnati in aula, i consiglieri regionali Lorenzo Falchi, Matteo Biffoni e Luca Rossi Romanelli.
Nei loro interventi, infatti, i cinque sindaci hanno evidenziato come, per l’ennesima volta, negli ultimi quindici anni “le amministrazioni comunali siano chiamate a opporsi a un’opera profondamente sbagliata dal punto di vista ambientale ed economico”. E che “non è accettabile che tutto il dibattito sul futuro del territorio della Piana continui a essere ostaggio di questa unica opera associata a un’idea di sviluppo legata alla “monocoltura” del turismo i cui effetti negativi sono ormai da tempo evidenti sulla città di Firenze e su tutta l’area metropolitana. La nuova pista costerà centinaia di milioni di euro pubblici, risorse che sarebbero sufficienti per la completa messa in sicurezza del territorio dei Comuni colpiti dalle recenti alluvioni. A questo si uniscono tutti i profili problematici già emersi con il vecchio progetto, bocciato senza appello dalla giustizia amministrativa, e presenti anche in quello nuovo. Dal punto di vista formale, inoltre, il decreto di Via non è efficace, visto che è subordinato alla deroga che dovrà essere concessa dagli organismi comunitari dal momento che l’opera non si limita a incidere, ma cancella completamente aree tutelate. Non si spiegano, quindi, i trionfali annunci di cantieri imminenti che sembrano più che altro volti a eludere nel dibattito pubblico il grande impatto che l’opera avrà sull’ambiente”. I sindaci, quindi, hanno voluto ribadire “la ferma volontà di procedere contro l’opera in tutte le sedi giudiziarie, politiche e istituzionali, pur auspicando che possa riaprirsi un confronto politico che metta al centro il territorio e i suoi interessi”.


“Dobbiamo tutelare l’interesse dei cittadini – hanno ribadito – e i cittadini ci chiedono che in quest’area l’aeroporto non ci stia. Pensiamo piuttosto a uno sviluppo giusto e a nuove infrastrutture, ma che siano intelligenti, ovvero che contribuiscano a rendere migliore la vita di tutti coloro che in questi Comuni vivono e lavorano. Serve insomma una visione strategica del sistema infrastrutturale, in base alla quale si evince che nel 2025 non si costruisce un aeroporto nel mezzo di una città. Un aeroporto nato male e nel quale adesso non ha alcun senso allungare la pista”. Una battaglia, quella dei cinque Comuni, che accomuna amministratori di diverse estrazioni politiche, ma “quando una battaglia è giusta – hanno concluso – un amministratore deve esserne convinto e portarla avanti con coraggio”.
