Cittadinanza onoraria a don Momigli, Gandola (FI): “Riconosciuti i meriti di un grande sacerdote”

CAMPI BISENZIO – “Quando si trasmette il rispetto delle regole e della legalità,  il desiderio di non deludere le aspettative degli altri, si pianta un seme che non darà frutti per una sola stagione, ma per tante altre ancora qualsiasi sia la strada percorsa in seguito da chi questo seme ha ricevuto”. Si è espresso […]

CAMPI BISENZIO – “Quando si trasmette il rispetto delle regole e della legalità,  il desiderio di non deludere le aspettative degli altri, si pianta un seme che non darà frutti per una sola stagione, ma per tante altre ancora qualsiasi sia la strada percorsa in seguito da chi questo seme ha ricevuto”. Si è espresso così Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia, intervenendo durante la cerimonia ufficiale di conferimento della cittadinanza onoraria di Campi Bisenzio a don Giovanni Momigli, per venticinque anni parroco della parrocchia di San Donnino e prete simbolo della Chiesa fiorentina.
“In questi venticinque anni, quella  di Don Giovanni è stata una presenza viva e costante, una presenza che ha coinciso con un periodo di grandi trasformazioni della nostra città e che ha saputo essere di grande stimolo per chi come noi ricopre responsabilità politiche e amministrative. Il suo  magistero ha rappresentato un punto di riferimento importante per i fedeli ma anche per i non credenti di buona volontà e di sincera ricerca. I credenti hanno visto in lui una guida sicura che li ha affiancati nel loro cammino di fede, gli altri ne hanno potuto apprezzare le doti umane, l’entusiasmo e la grande apertura verso i temi che riguardano la contemporaneità. Il conferimento della cittadinanza onoraria rappresenta, dunque, il riconoscimento dovuto per l’esempio di stile sempre attento agli altri, per la solidarietà, e per la sua passione per l’umanità”. “E’ per questa ragione – ha aggiunto Gandola – che tutti noi membri del gruppo consiliare di Forza Italia, che per primi nel giugno scorso avevamo richiesto di conferire un riconoscimento a don Giovanni, non possiamo esimerci dell’esternare la gioia per il conferimento della cittadinanza onoraria. Un riconoscimento non  da considerarsi una questione anagrafica o residenziale ma espressione di un impegno civile, di sentimenti di condivisione e  di crescita della collettività”.