FIRENZE – Sono stati siglati, nei giorni scorsi, a Palazzo Vecchio i nuovi accordi territoriali sugli affitti per tutti i Comuni del L.O.D.E fiorentino da parte delle organizzazioni sindacali e associazioni degli inquilini e delle associazioni di proprietari. “Incentivare il più possibile lo strumento del canone concordato, tra le leve con cui affrontare l’emergenza abitativa, agevolare l’accesso allo strumento da parte di sempre più soggetti, incentivare i contratti a lungo termine: sono questi – si legge in una nota di Confesercenti – gli obiettivi strategici alla base della sottoscrizione dei nuovi accordi”, già in vigore da lunedì 7 luglio.
E ancora: “E’ stato svolto un lavoro congiunto da parte di tutti i soggetti coinvolti, dall’amministrazione comunale di Firenze a tutti i Comuni che fanno parte dell’ambito L.O.D.E., per incentivare il ricorso al canone concordato, utile da un lato a calmierare il mercato delle locazioni private dall’altro ad agevolare l’incontro tra domanda e offerta di locazioni ad uso residenziali a lungo termine. L’ultimo accordo territoriale risaliva al giugno 2020. “Esprimiamo un giudizio molto favorevole verso i nuovi accordi territoriali per la provincia di Firenze, – ha affermato Tiffany Stefanelli, presidente Anama Confesercenti Firenze – tali accordi hanno, anche, l’obiettivo di incentivare gli affitti a canone concordato, portando vantaggi fiscali sia ai locatori che ai conduttori”.
“Si apprende dal Comune di Firenze, che i nuovi accordi prevedono nel dettaglio che la determinazione dei canoni si basa su una serie di criteri prestabiliti, tra cui ubicazione sul territorio, classificazione per caratteristiche, superficie, dotazione, prestazione energetica. In media gli affitti a canone concordato sono inferiori del 30% a quelli del libero mercato. Rispetto ai precedenti accordi territoriali si è lavorato per istituire una ancora maggiore premialità di abitazioni dove sono stati realizzati investimenti di efficientamento energetico. Nella predisposizione degli accordi è stata data molta attenzione alla geografia delle varie zone con l’obiettivo di mantenere più bassi possibili i canoni nelle zone più popolari rispetto a quelle di pregio”.
Nell’ambito dell’accordo le parti coinvolte riconoscono, inoltre, il ruolo chiave delle amministrazioni comunali dell’ambito L.O.D.E., nella diffusione delle tipologie contrattuali previste dalla legge, anche attraverso aliquote Imu agevolate, riconoscimento delle attestazioni di conformità dei contratti, protocolli d’intesa volti a rafforzare l’applicazione concreta dell’accordo. Il Comune di Firenze applica agevolazioni Imu sugli immobili locati a canone concordato, un abbattimento di circa il 50%: nello specifico si tratta di una riduzione dall’1,06%, aliquota ordinaria, allo 0,57%, che scende ulteriormente allo 0,46% per chi applica un affitto inferiore di almeno il 10% rispetto al canone massimo previsto dagli accordi territoriali. Sono previste anche misure per i contratti di natura transitoria, la cui durata non potrà essere superiore ai 18 mesi e le cui motivazioni dovranno rispondere a precise esigenze, legate per esempio a motivi di studio o apprendistato, a lavoro o cura. Il nuovo accordo ha dato particolare importanza ai contratti per studenti universitari al fine di aumentarne la diffusione cercando di venire incontro alla domanda di alloggio a canone calmierato per questi destinatari.
Gli accordi sono validi per tutti i Comuni dell’ambito L.O.D.E, ovvero Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Barberino Tavarnelle, Borgo San Lorenzo, Calenzano, Campi Bisenzio, Dicomano, Fiesole, Figline e Incisa Val d’Arno, Firenze, Firenzuola, Greve in Chianti, Impruneta, Lastra a Signa, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Casciano in Val di Pesa, San Godenzo, Scandicci, Scarperia e San Piero, Sesto Fiorentino, Signa, Vaglia, Vicchio. “I nuovi accordi porteranno ad un risparmio in media del 30% rispetto al mercato libero degli affitti, in modo tale che siano uno strumento per affrontare l’emergenza abitativa creata dai contratti ad uso turistico che hanno svuotato le città di residenti e creato una grande mancanza di abitazioni di residenza a lungo termine, – conclude Stefanelli – inoltre, sarà uno strumento utile anche per rispondere alla crisi dei contratti per studenti e i contratti transitori”.