FIRENZE – Annunciata per le 10.30, la comunicazione della Regione è arrivata con un’oretta ritardo: in Toscana sono due i casi sospetti positivi, in attesa tuttavia di validazione da parte dell’ISS (Istituto superiore di sanità). Tutto questo mentre è in corso la teleconferenza di coordinamento della Regioni con il premier Conte e il commissario Borrelli. Il presidente della Toscana Enrico Rossi, insieme agli assessori alla salute Stefania Saccardi e alla protezione civile Federica Fratoni, è collegato dalla sala operativa della Protezione civile regionale.
Il primo, a Pescia, riguarda un informatico di 49 anni rientrato giovedì sera da Codogno, in Lombardia, dove ha soggiornato tre giorni per lavoro. Fin da venerdì si è messo in autoisolamento volontario su indicazione del medico di famiglia e sotto sorveglianza della Asl. Ieri mattina, lunedì, a seguito di un picco febbrile, ha contattato le strutture sanitarie che gli hanno mandato un’ambulanza del 118 a casa per portarlo, in isolamento, in ospedale a Pistoia per tutti gli accertamenti. L’uomo al momento è in buone condizioni di salute, in isolamento nel reparto di malattie infettive. Il secondo caso, sospetto anche questo, riguarda invece un imprenditore fiorentino di 63 anni che ieri mattina, lunedì 24 febbraio, alle 7.30, è giunto in ambulanza al pronto soccorso di Santa Maria Nuova con sintomi influenzali e difficoltà respiratorie ed è stato poi trasferito al Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri in isolamento, nel reparto di malattie infettive. E’ stabile e non intubato.
In via preventiva sono comunque in corso sui due casi sospetti positivi indagini epidemiologiche relative ai contatti. Questi ultimi sono stati preventivamente sottoposti a isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. Per quanto riguarda invece la donna prelevata ieri sera dalla stazione di Santa Maria Novella in isolamento, come prescritto dal protocollo sanitario del Covid-19 da subito applicato in Toscana, è stata condotta all’ospedale di Careggi e sottoposta a tampone che ha dato esito negativo. “Si puntualizza – si legge nella nota della Regione – che i test per il Covid-19 non sono uno screening da effettuare a tappeto. In base alle linee guida nazionali e così come accade in tutte le regioni, i tamponi faringei vengono effettuati solo in presenza di sintomi che definiscano un quadro come sospetto o a coloro che hanno avuto contatti stretti con un caso confermato o sospetto”.
Post scriptum: magari, invece di scrivere, come qualcuno ha fatto, che i due casi erano già certi, si poteva e si doveva aspettare una comunicazione ufficiale. Perchè, anche attualmente, si tratta sempre di “casi sospetti” e non “certi”.
Pier Francesco Nesti
