CAMPI BISENZIO – Homo Naledi è una scoperta che getta nuova luce sulla più antica evoluzione umana. A parlare di questa scoperta sarà Damiano Marchi, uno dei ricercatori, il solo italiano, che ha partecipato al team che ha studiato e classificato Homo Nakedi. L’appuntamento è venerdì 24 febbraio all’auditorium Auser di Campi Bisenzio (contiguo alla sede associata del liceo Agnoletti) dalle ore 10 alle ore 13. Marchiè professore associato di antropologia umana presso il dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, 44 anni, specializzato in paleoantropologia, ha insegnato 6 anni alla Duke University e un anno in Sudafrica prima di rientrare nel 2012 in Italia.
I resti fossili di questa specie, fino allora sconosciuta, furono rinvenuti nel 2013 nella Rising Star Cave, un sistema di grotte del Sudafrica, che restituirono oltre 1500 reperti fossili – facendo così di Homo Naledi l’ominide meglio conosciuto di tutta la linea evolutiva che ha portato all’Homo Sapiens. La classificazione della nuova specie, una forma di transizione che era capace sia di arrampicarsi sugli alberi sia di correre, è arrivata però soltanto nel 2015 con la pubblicazione dei risultati scientifici della scoperta. Marchi, che per la sua partecipazione alla ricerca è balzato agli onori della cronaca ed è stato anche ospite da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, è anche l’autore di un fortunato saggio divulgativo, “Il mistero di Homo Naledi”, pubblicato nel 2016 dalla Mondadori.
All’incontro parteciperanno le classi del triennio dell’istituto, sia della sede campigiana sia di quella sestese.