Elettrodotto, il comitato non ci sta: “Incontro insufficiente e deludente”

CALENZANO – Insufficiente e deludente: così il Comitato nato contro l’elettrodotto definisce l’incontro dei giorni scorsi tra Comune, Terna e Soprintendenza. “Riteniamo – spiega il Comitato – che non ci siano stati sostanziali passi avanti, l’amministrazione pur comprendendo le nostre osservazioni, ha ribadito gli stessi concetti espressi fin dal primo incontro e cioè che ormai […]

CALENZANO – Insufficiente e deludente: così il Comitato nato contro l’elettrodotto definisce l’incontro dei giorni scorsi tra Comune, Terna e Soprintendenza. “Riteniamo – spiega il Comitato – che non ci siano stati sostanziali passi avanti, l’amministrazione pur comprendendo le nostre osservazioni, ha ribadito gli stessi concetti espressi fin dal primo incontro e cioè che ormai lo stato dei lavori è troppo avanzato e che tutto ciò che può essere fatto è una mitigazione dell’impatto visivo dei sostegni. La Soprintendenza si è mostrata tuttavia disponibile a valutare possibili cambiamenti, riconoscendo che l’aspetto attuale dei pali tubolari risulta fortemente impattante per il contesto di Calenzano. Abbiamo inoltre accolto con favore le perplessità e l’appoggio dell’opposizione, opposizione che amministrava il Comune quando il progetto è stato approvato, ma che evidentemente non aveva a sua volta colto quanto l’opera, una volta realizzata, avrebbe cozzato con il territorio”. “Dopo il 2017, quando i sostegni sono “cresciuti” fino a oltre sessanta metri, – prosegue il Comitato – per la necessità di allontanare le emissioni, troppo forti, dall’abitato, probabilmente non era stato compreso l’effetto finale che ciò avrebbe comportato paesaggisticamente su Calenzano, se collocati nella posizione attuale”.

Il Comitato ha chiesto a Terna di “poter ricevere tutti gli ultimi documenti inerenti al progetto perché alcuni di questi, tra cui i rendering dell’opera, con i fotoinserimenti, non sono presenti sul sito del Ministero, non sono reperibili e quindi finora non è stato possibile visionarli e analizzarli. Come Comitato stiamo ancora verificando se vi siano margini per una variazione del progetto che ha subito nel tempo modifiche sostanziali e per il quale la Via è tuttora aperta. Tuttavia, se così non fosse, riteniamo le compensazioni richieste dal Comune, a fronte dell’opera, al momento veramente insufficienti”.

Inoltre, prosegue la nota del Comitato. “il sindaco in sede di incontro, ha chiesto a Terna l’interramento di una terza piccola linea che corre lungo via Luzi. Ma questo era già previsto anche in precedenza, come testimoniano le mappe che abbiamo reperito già a giugno all’inizio della nostra protesta. Quindi riteniamo che ciò non possa senz’altro configurarsi come una risposta alle giustificate rimostranze dei cittadini. Se realmente verificheremo che non si può più fare altro, chiediamo che le piantumazioni di cui parla il sindaco non si limitino a cespugli lungo l’argine del torrente Chiosina ma che l’amministrazione si impegni in un trapianto di “grandi alberi”, con tutte le accortezze del caso per preservare anche il benessere delle piante”.

“La modifica della colorazione per i sostegni lungo la Chiosina – afferma il Comitato – può essere accolta se migliorativa ma non è certamente a nostro parere un intervento risolutivo che placherà il disappunto dei residenti. Sarà necessario quanto meno un intervento complessivo sul parco che porti davvero indubbi benefici alla zona andando a compensare il danno paesaggistico causato dai piloni. Chiediamo come Comitato di essere coinvolti nella progettazione del parco e di verificare ancora la possibilità di interrare o spostare anche solo un paio di pali tubolari. In attesa di comprendere se potranno essere previste modifiche più sostanziali, riteniamo che una modifica del colore dei sostegni in zona piscina sarebbe in ogni caso necessaria: nell’arco di poche decine di metri sono state installate tre tipologie diverse di pali tubolari. Oltre a quello a strisce bianche e rosse, richiesto da Enac, gli altri due andrebbero quantomeno uniformati tra di sé e allineati come forma e colore agli altri presenti sul territorio di Calenzano”. Per quanto riguarda Arpat, conclude il Comitato è prevista “una modifica anche minima della geometria dei sostegni nonché della loro posizione, comporterebbe altre lunghe e complesse verifiche e misurazioni. Purtroppo un’opera non adeguatamente condivisa può avere come effetto collaterale anche queste ripercussioni”.