Eni. Castro (FdI) “Sono contraria all’accordo fatto”

CALENZANO – “Sono contraria all’accordo tra Eni e il Comune di Calenzano”. Lo afferma in una nota la consigliera di FdI Monica Castro. “L’amministrazione dopo aver votato in consiglio vomunale un anno fa, un documento chiaro e importante all’unanimità, – prosegue Castro – non può accettare un accordo e uscire da un procedimento civile che […]

CALENZANO – “Sono contraria all’accordo tra Eni e il Comune di Calenzano”. Lo afferma in una nota la consigliera di FdI Monica Castro. “L’amministrazione dopo aver votato in consiglio vomunale un anno fa, un documento chiaro e importante all’unanimità, – prosegue Castro – non può accettare un accordo e uscire da un procedimento civile che potrebbe accertare delle responsabilità importanti ambientali. Far parte di quel processo è un nostro dovere morale e civico soprattutto per una Giunta che si vanta di essere di sinistra. Non si può rinunciare alla verità, a un processo che potrebbe finalmente far chiarezza, solo perchè Eni offre 6 milioni e mezzo di euro, cifra secondo me insufficiente per risarcire tutti i danni che questo territorio ha avuto e avrà in futuro.. E non parlo certamente dei danni materiali che Eni ha prontamente già saldato o lo farà senza problemi ma di quelli ambientali. Questa non è una comunità che si svende, tutt’altro, pretende chiarezza”. 

“Il sindaco quest’anno ha fatto grandi battaglie per il lavoro e oggi, dopo il suo accordo con Eni, – prosegue Castro – i lavoratori non sono ancora tutelati. Del futuro dell’indotto non sappiamo niente. Il sindaco ci ha fatto credere di voler boicottare Israele e poi fa accordi con un capitalismo che vede all’interno anche fondi che fanno riferimento a persone che provengono da quel paese. Non possiamo sopportare un primo cittadino opportunista. Un giorno è di sinistra e il giorno dopo diventa capitalista. Nel dibattito la vera assente è la Regione. Non si riesce a comprendere con cosa verrà sostituito questo deposito, ad oggi il carico viene effettuato a Livorno mettendo tutto il territorio, i lavoratori e i cittadini toscani, in pericolo visto che il carburante circola per strada invece che sotto terra. Ricordiamoci che l’oleodotto serviva per garantire più sicurezza. Chiuderlo significa tornare a prima degli anni 70.  Occorre quindi ancora chiarezza su questo grande disastro dove per ora ci ha guadagnato solo Eni ma soprattutto c’è bisogno di una opposizione seria e netta su questo accordo che per quanto mi riguarda deve essere annullato”.