CAMPI BISENZIO – Chi si aspettava “fuoco e fiamme” probabilmente è rimasto deluso. Anche se la tensione, fra i banchi del consiglio comunale, era evidente. Una tensione che però non è mai sfociata in “parole grosse” con la maggioranza compatta a difendere l’operato del sindaco – e di conseguenza dell’amministrazione comunale – e l’opposizione altrettanto compatta nel dire che “questa maggioranza non esiste più”. Nel mezzo il Movimento 5 Stelle che, nel giro di due settimane, si è ritrovato seduto proprio insieme all’opposizione e senza più vice-presidente del consiglio. Decaduto Ernesto D’Agati, è stata sufficiente la norma dello statuto comunale che vuole presidenza e vice-presidenza vadano rispettivamente a maggioranza e opposizione (o viceversa). Ritirata, come spiegato da Gabriele Brazzini (Campi a Sinistra), la mozione di sfiducia nei suoi confronti e firmata da tutta l’opposizione (Fare Città, Sì parco No aeroporto e Campi a Sinistra).
Un dibattito, quindi, che ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni (solo posti in piedi in sala consiliare) e che ha visto la presenza della consigliera regionale Silvia Noferi (M5S). Con schermaglie e “battutine” da una parte all’altra dei banchi probabilmente più accese di quelle che sono state le dichiarazioni ufficiali delle varie foze politiche. “L’estromissione del M5S – ha detto il sindaco Andrea Tagliaferri – è stata una decisione voluta e sofferta, ma è stata dettata dal fatto che, in un momento così delicato per Campi, questa era l’unica strada da percorrere per garantire stabilità all’amministrazione. Troppe volte, infatti, abbiamo avuto la prova, con atti e fatti, che i consiglieri pentastellati, spesso divisi fra di loro anche all’interno dello stesso gruppo, condividessero con difficoltà un percorso comune evidenziando non pochi personalismi”. Di parere opposto il consigliere D’Agati: “Il Movimento 5 Stelle è sempre stato usato come un taxi da questa maggioranza e la situazione che si è venuta a creare è stata causata soltanto dal fatto che è stato disatteso un patto. Perché gli assessori si sono dimessi? Semplice, perché voi li avete indotti a farlo”. Dure le altre forze di opposizione, guidate da Leonardo Fabbri (Pd), Paolo Gandola (Centrodestra) e Riccardo Nucciotti (Nucciotti Sindaco): “Ma quali personalismi, siamo solo a un anno e mezzo dal voto e quella che si apre è una vera e propria crisi politica”. Altrettanto dure quelle di maggioranza “capeggiate” da Tommaso Tofani (Campi a Sinistra) e Marco Monticelli che “hanno alzato un muro” (politico, non fraintendiamo) di fronte all’operato dell’amministrazione. Le prossime settimane ci diranno chi ha ragione.