CAMPI BISENZIO – “La mancanza di chiarezza su un piano che coinvolge il destino di lavoratori senza stipendio da un anno, il mancato aggiornamento dei creditori e l’assenza di garanzie sui pagamenti alle maestranze rendono impossibile ogni tipo di confronto. Tutto ciò è inaccettabile”: a dirlo è la segreteria del Pd campigiano, che esprime “pieno sostegno alla Regione Toscana che, giustamente, ha chiesto più volte a Qf di presentare il piano in modo completo e trasparente. L’azienda, invece, ha risposto con un nuovo rifiuto, dimostrando di non avere alcuna intenzione di collaborare per risolvere la crisi”.
E ancora: “Le parole della Regione, che chiedevano addirittura una proroga dei termini per evitare licenziamenti immediati, sono rimaste inevase. In questo contesto, è evidente che l’azienda non sta solo trattando con un numero di lavoratori, ma con il futuro di intere famiglie e di una comunità che rischia di essere lasciata senza lavoro in un momento economico già drammatico. La scelta di chiudere i conti al 31 marzo, come giustificazione per non rispettare i diritti dei lavoratori, non è solo un atto di disumanità, ma una palese dimostrazione di quanto poco importi l’aspetto sociale di questa crisi aziendale. Il rifiuto di fornire documentazione fondamentale come le buste paga e la chiarezza riguardo i finanziamenti necessari a saldare i debiti dell’azienda, è il colpo di grazia per una vicenda che si è trasformata in un caso esemplare di cattiva gestione e di irresponsabilità. Non possiamo accettare che un’azienda di questo tipo possa trattare così i propri dipendenti, mettendo a rischio il loro diritto al lavoro e la loro dignità”.
“L’imminente arrivo di 121 lettere di licenziamento – concludono – è la punta dell’iceberg di una vicenda che ha visto la mancanza di dialogo fra azienda, istituzioni e lavoratori. La decisione di non ascoltare le richieste delle istituzioni e di non trattare con trasparenza i diritti dei lavoratori è inaccettabile. È un comportamento che ignora ogni principio di responsabilità sociale e ogni fondamentale norma di correttezza nelle relazioni industriali. Non è accettabile che l’impunità prevalga su chi cerca di difendere il proprio lavoro. I lavoratori della ex Gkn e le loro famiglie non sono numeri, non sono solo statistiche da esaminare, sono persone che hanno il diritto di sapere dove vanno a finire i loro soldi e quale sarà il loro futuro. Per tutti questi motivi sosteniamo pienamente anche l’iniziativa regionale, di sostegno alla creazione della cooperativa dei lavoratori inserita nell’ambito della Legge regionale sui consorzi e la possibile ricollocazione del personale”.