Festival dell’Economia Civile, incontri e progetti alla ricerca della felicità pubblica

CAMPI BISENZIO – Ideare un pranzo con gli scarti alimentari, riqualificare gli spazi di una fabbrica ormai dismessa, promuovere i progetti dei giovani e far loro strada nelle imprese, condividere utensili per ristrutturare casa in cambio di volontariato civico. Sono alcune delle buone pratiche che rimbalzeranno tra uno stand e l’altro della seconda edizione del […]

CAMPI BISENZIO – Ideare un pranzo con gli scarti alimentari, riqualificare gli spazi di una fabbrica ormai dismessa, promuovere i progetti dei giovani e far loro strada nelle imprese, condividere utensili per ristrutturare casa in cambio di volontariato civico. Sono alcune delle buone pratiche che rimbalzeranno tra uno stand e l’altro della seconda edizione del “Festival dell’economia civile di Campi Bisenzio”, promosso da Comune di Campi, Legambiente, Scuola di Economia Civile e Anci Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana e della Città Metropolitana di Firenze. Dal 16 al 18 novembre 2017 Campi darà voce alle idee e ai progetti che vogliono cambiare il corso dell’economia tradizionale e virarla verso un percorso più “civile”, perché rispettoso dell’ambiente e del territorio, che punti sulla condivisione delle risorse e che sia inclusivo e partecipato.

“Campi è diventata la prima città italiana a sperimentare l’economia civile, creando un vero e proprio distretto e dandogli corpo e gambe attraverso la sua attività istituzionale, – ha detto il sindaco Emiliano Fossi – nella scorsa edizione del Festival abbiamo messo le basi a qualcosa che sta crescendo, che può davvero cambiare le regole e Campi ne è il laboratorio nazionale”.

“Da tempo con il progetto Collabora Toscana stiamo seguendo lo sviluppo della cosiddetta economia collaborativa e partecipata, ulteriore sviluppo della sharing economy, – sottolinea l’assessore alla Presidenza e alla Partecipazione della Toscana, Vittorio Bugli – dalle cooperative di comunità ad associazioni e cittadini che si organizzano, dal carpooling di paese alla presa in carico di parchi o spazi pubblici, siamo infatti convinti che forme di economia e governance basate sulla cogestione e sulla coproduzione possono aiutare lo sviluppo dei territori e costituire una risposta che rigenera le comunità locali con esperienze che hanno buoni effetti economici, ma anche sociali”.

Con il Festival dell’economia civile a Campi Bisenzio per tre giorni si parlerà di un modello di sviluppo alternativo, in parte già in atto. Il metodo di lavoro è semplice, basato su quattro tavoli di lavoro: welfare e comunità; rigenerazioni di luoghi e spazi di comunità; nuovi modelli energetici; lavoro, giovani e formazione. Ogni tavolo è coordinato da un soggetto segnalato dal gruppo e partecipano realtà locali e nazionali dei 5 sistemi di riferimento: istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e cittadini.

Una rappresentazione teatrale racconterà, venerdì alle 21, uno dei primi imprenditori italiani a dare un volto sociale all’economia, Adriano Olivetti. Fra i progetti più ambiziosi del distretto c’è poi la riqualificazione urbana del grande edificio di via Alfieri, una ex tintoria da 15.600 metri quadrati ormai in stato di abbandono che sarà oggetto di un imponente piano di recupero, con la creazione di spazi residenziali, commerciali e attività a uso pubblico, ma che nel frattempo diventerà il quartier generale del nuovo piano strutturale partecipato del Comune di Campi.

“La Toscana è sempre di più leader e capofila dell’economia civile – spiega Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana – il successo della prima edizione ha superato ogni rosea aspettativa e sicuramente quest’anno il Festival sarà ancora più vivo e partecipato. Questo significa che le amministrazioni comunali stanno entrando in un’ottica nuova, in un circuito virtuoso che coniuga vari settori delle nostre attività, coinvolge soggetti esterni impegnati nel settore e rielabora il risultato con un modo di lavorare e interpretare il proprio ruolo, che mette al centro l’uomo e i beni comuni. L’innovazione sociale e le buone pratiche sono ormai nell’agenda di moltissimi comuni toscani, e Anci è al loro fianco per diffonderle e supportarle”.