FIRENZE – Buone nuove per gli amanti della musica dal vivo: il Firenze Jazz Festival torna in città dal 2 al 14 settembre. Quello che si è consolidato nel tempo come uno degli appuntamenti più attesi del mese di settembre si riconferma anche per questa edizione, la nona, un progetto in forte crescita, simbolo di sperimentazione e contaminazione artistica e, allo stesso tempo, di convivialità e incontro. Il festival, realizzato sotto il coordinamento di Centro Spettacolo Network, con il contributo del Ministero della Cultura, del Comune di Firenze e dell’Estate Fiorentina, si terrà all’Anfiteatro delle Cascine, già palcoscenico delle performance artistiche delle scorse edizioni. Tra le anticipazioni sul programma del Main Stage del FJF spiccano, in ordine alfabetico, Alabaster DePlume, Alfa Mist, Bassolino, Coca Puma, Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp e Planet Funk. Il 12 settembre, all’Anfiteatro delle Cascine, inaugura la programmazione Alfa Mist, uno dei musicisti più originali e versatili della scena UK, capace di fondere jazz, hip-hop e soul con una sensibilità profondamente personale. Cresciuto nell’est di Londra, ha trasformato un’educazione autodidatta in una carriera internazionale, mantenendo un approccio prolifico e introspettivo alla creazione musicale.
Il 13 settembre salgono sul palco tre progetti di punta: Dario Bassolino, con Città Futura, primo album solista che fonde groove loschi, prog-pop, funk orchestrale e cultura anni ’70 in un racconto visionario e collettivo del Sud contemporaneo; Coca Puma, alias della producer e cantante romana Costanza Puma, con Panorama Olivia, un viaggio sonoro tra elettronica, dream pop e ambient, sospeso tra città e natura, sogno e realtà; e i Planet Funk, collettivo multiplatino che da 25 anni porta nel mondo il meglio della dance ed elettronica italiana. Con il loro show celebrano l’inconfondibile sound che li contraddistingue fin dall’iconico Non Zero Sumness. Il 14 settembre, giornata di chiusura del FJF a ingresso gratuito: arrivano l’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, collettivo ginevrino ispirato alle orchestre africane e all’arte dada, che unisce afrobeat, post-punk, folk e minimalismo in una visione sonora militante e rituale, e Alabaster DePlume, poeta, sassofonista e icona del nuovo jazz britannico, che presenta con il suo ensemble A Blade Because A Blade Is Whole, uscito a marzo per International Anthem. Grazie al Consorzio Chianti Rufina, tutti i possessori di un abbonamento per il Main Stage riceveranno un calice di vino omaggio per brindare insieme durante la serata conclusiva del Firenze Jazz Festival.
Per quanto riguarda le altre location del Festival, Il 2 settembre all’Anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi Isaiah Collier, uno degli esponenti di spicco della scena di Chicago porta in Italia la sua visione musicale fatta di spiritualità, radici e sperimentazione. Il suo album Cosmic Transitions ha conquistato la critica per la capacità di connettere tradizione e futuro. Collier sarà accompagnato sul palco da Jimetta Rose. Sabato 6 settembre a Villa Bardini spazio a una delle voci più brillanti del jazz contemporaneo, Eleonora Strino. La chitarrista e compositrice presenta il suo nuovo lavoro discografico in trio, accompagnata da due tra i più apprezzati musicisti del panorama nazionale. Sul palco: Eleonora Strino, Giulio Corini e Zeno De Rossi. A seguire Gianluca Petrella & Pasquale Mirra, due musicisti tra i più eclettici del panorama italiano che al Firenze Jazz Festival uniranno la loro creatività in un concerto unico nel suo genere. Un duo atipico in un gioco di equilibri tra melodia, ritmo, armonia ed elettronica.
Domenica 7 settembre, sempre a Villa Bardini, due progetti esplorano in modi diversi la musica ebraica. Il primo è HaTzel L’ombra, un viaggio nei suoni dell’Italia ebraica, tra memoria, identità e dialogo: un racconto in musica che celebra la diversità come strumento di convivenza e pace. Protagonisti: Enrico Fink, Zeno De Rossi, Gabriele Coen, Alfonso Santimone e Francesco Bigoni. A seguire, David Krakauer Acoustic Klezmer Quartet. Una delle leggende della scena klezmer mondiale presenta la sua formazione acustica, in un concerto che fonde tradizione e innovazione, spiritualità e groove. In scena oltre a Krakauer, William Holshouer, Jerome Harris e Michael Sarin. Il 10 settembre, al Forte Belvedere, debutta Francesco Cangi & The Lonely Rockets, il primo progetto da leader di un giovane polistrumentista, affiancato da una formazione dal suono elettronico e visionario. In scena oltre Cangi, Riccardo Onori, Antonio Amabile e Donald Renda.
In attesa di conferma la data del Pharoah Sander Project Orchestra del Conservatorio di Firenze, diretto da Dario Cecchini. Un omaggio a uno dei grandi innovatori del jazz afroamericano: una celebrazione del suono che ha intrecciato spiritualità, soul, funk e blues, lasciando un’impronta profonda nella storia della musica. Domenica 28 settembre al Parco Mediceo di Pratolino una Data off del Festival. Sul palco Jungle Duke, il progetto con cui Silvia Bolognesi rende omaggio a uno dei momenti più audaci della carriera di Duke Ellington. Un’immersione nello stile “Jungle”, sviluppato alla fine degli anni Venti attraverso un uso visionario dei timbri orchestrali e un richiamo alle sonorità africane. Con lei sul palco: Achille Succi, Emanuele Parrini, Emanuele Marsico, Tony Cattano, Guglielmo Santimone, Sergio Bolognesi. Questa le prima anticipazioni del FJF 2025, cui seguiranno ulteriori importanti aggiornamenti a fine luglio. Per restare sempre aggiornati, i punti di riferimento saranno il sito ufficiale del Festival — www.firenzejazzfestival.it — e i canali social: www.facebook.com/firenzejazzfestival e www.instagram.com/firenze_jazzfestival.
Sara Coseglia