Gandola (FI): “Ztl in centro, i cittadini non sono stati informati come si deve”

CAMPI BISENZIO – Non c’è dubbio che quella delle undicimila multe in tre mesi nel centro di Campi è stata “la notizia del giorno”. Il dibattito è stato acceso sui social ma anche tra le forze politiche, come testimoniano le varie prese di posizione. L’ultima delle quali è rappresentata dalle parole di Paolo Gandola, capo gruppo […]

CAMPI BISENZIO – Non c’è dubbio che quella delle undicimila multe in tre mesi nel centro di Campi è stata “la notizia del giorno”. Il dibattito è stato acceso sui social ma anche tra le forze politiche, come testimoniano le varie prese di posizione. L’ultima delle quali è rappresentata dalle parole di Paolo Gandola, capo gruppo Forza Ialia in consiglio comunale; “I cittadini campigiani non sono mucche da mungere per far quadrare i bilanci comunali. Era il settembre 2015 quando l’amministrazione comunale comunicava che sarebbero state attivate le porte telematiche nel centro storico di Campi Bisenzio. Il divieto di transito nel centro pedonale di Campi veniva infatti regolato anche dalle porte telematiche collocate in via Santo Stefano all’incrocio con via Vittorio Veneto, in piazza Gramsci e all’ingresso di via Santo Stefano da via Rucellai. L’amministrazione aveva inoltre previsto un periodo non sanzionatorio, che doveva servire per far abituare i cittadini alla novità e a un rispetto più rigoroso degli orari di transito per via Santo Stefano fino al 12 ottobre 2015”.

“Purtroppo, in difformità di quanto aveva dichiarato l’amministrazione comunale, – continua Gandola – a causa dei ritardi delle autorizzazioni ministeriali necessarie per attivare le porte telematiche queste erano state attiviate solo a dicembre”. Poi si arriva ai giorni nostri: “A fronte di questi numeri l’amministrazione non pensa di aver mancato in comunicazione o che comunque qualcosa sia andato storto? C’è gente che ha preso anche decine di multe insieme, dimostrando non la volontà di fare i furbi, ma di non essere informati e sensibilizzati adeguatamente. E’ giusto che chi ha contravvenuto al divieto paghi, ma i numeri sono talmente spaventosi che degli amministratori seri sarebbero intervenuti anche in queste settimane sensibilizzando i cittadini sulla questione. Invece si è preferito fare cassa e i campigiani sono stati usati per l’ennesima volta come mucche da mungere per far quadrare il bilancio comunale”.