Gemellaggio tra Sesto Fiorentino e la città palestinese di Tulkarem

SESTO FIORENTINO – Firmato giovedì in Municipio il patto di gemellaggio tra Sesto Fiorentino e la città palestinese di Tulkarem, in Cisgiordania. Il patto è stato firmato dal vicesindaco facente funzione di sindaco Claudia Pecchioli e dal primo cittadino della città palestinese Riyad Awad; alla cerimonia hanno preso anche la delegata alla cooperazione internazionale del […]

SESTO FIORENTINO – Firmato giovedì in Municipio il patto di gemellaggio tra Sesto Fiorentino e la città palestinese di Tulkarem, in Cisgiordania. Il patto è stato firmato dal vicesindaco facente funzione di sindaco Claudia Pecchioli e dal primo cittadino della città palestinese Riyad Awad; alla cerimonia hanno preso anche la delegata alla cooperazione internazionale del Comune di Sesto Fiorentino Irene Falchini e l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini. Nell’intervento che ha preceduto la firma, il sindaco Awad ha ringraziato la città di Sesto Fiorentino per la vicinanza e il supporto che hanno permesso di pervenire alla stipula di questo patto. Ha ricordato poi la difficile situazione in cui versa Tulkarem, dove sono presenti oltre 25.000 rifugiati in un contesto su cui gravano anche l’occupazione israeliana e i ripetuti attacchi contro le infrastrutture civili.

Pecchioli ha sottolineato il valore di questo gemellaggio che affonda le sue radici in una serie di progetti di cooperazione internazionale che vedono il comune di Sesto impegnato da molti anni; tra questi, “Akli Baladi”, un progetto di supporto alla coltivazione locale dell’olivo, albero simbolo della pace che unisce le sponde del Mediterraneo. Ha richiamato l’attenzione sulla Cisgiordania, sottoposta ad una occupazione illegale che rende impossibile la vita quotidiana a donne e uomini palestinesi, cui è negata la possibilità di vivere in pace nella propria terra. Ha ricordato inoltre il supporto storicamente offerto dalla città alla causa di autodeterminazione del Popolo Saharawi, costretto come quello palestinese in una situazione di illegalità, che non può essere tollerata e che deve vederci impegnati su entrambi i fronti dentro e fuori dalle istituzioni affinché si affermino la giustizia e il diritto.